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Dev’essere per la possibilità di poterci instaurare una routine, e non per quel che hanno da offrirci, che ci dispiace dover salutare le persone e le città. Spezzare una routine vuol dire smettere di vedere, nelle strade e nei volti, quel tipo di bellezza data dalla ripetitività dell’incontro. Il bello delle canzoni è che ogni ascolto è ripetibile così com’è. Dev’essere per questo che si fanno registrare.
Se ho una certezza, è che se tra quarant’anni dovessi fare una smorfia nel riascoltare uno di questi dischi, sarò stata io a non essere rimasta me stessa.
Scegliere di classificare la musica a fine anno è dover ammettere da che parte si è stati. E tanto per non assumermene la responsabilità, dico che le classifiche andrebbero lette in orizzontale ma non si può. Così, abituata a farlo per le persone ma anche per le città, parto da chi m’intrappola incalzandomi coi propri ritmi, e finisco col mettere al primo posto chi non lo fa.
DISCHI – TOP 10 2022
10. BLOC PARTY, “Alpha Game”
9. ARM’S LENGHT, “Never Before Seen, Never Again Found”
8. PULLEY, “The Golden Life”
7. VERDENA, “Volevo Magia”
6. PIANOS BECOME THE THEETH, “Drift”
5. HOLY FAWN, “Dimensional Bleed”
4. DEATH CAB FOR CUTIE, “Asphalt Meadows“
3. DRUG CHURCH, “Hygiene”
2. TINY MOVING PARTS, “Tiny Moving Parts”
1.FONTAINES D. C., “Skinty Fia”
(Antonia Salcuni)