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E’ stato annunciato il 5° anno consecutivo di Disconnect <code> a Firenze: una rassegna che propone la musica di una generazione di artisti sperimentali che ha avuto il privilegio e il coraggio di confrontarsi con ogni di tipo di influenza sonora, e anche quest’anno prosegue nell’esplorazione dell’uso della voce. Disconnect <code> è frutto della virtuosa collaborazione fra Musicus Concentus e Disconnect, brand che quest’anno festeggia 15 anni di attività.
Si parte il 27 gennaio con l’atteso live di Louis Carnell, artista multidisciplinare attivo sulla leggendaria Mute Records. Si prosegue il 3 marzo con Marina Herlop, pianista catalana di formazione classica che lo scorso anno ha realizzato uno dei più bei dischi di musica sperimentale. Il 31 marzo arriva Visio tra “sound design e glitch”. Chiudono il calendario, il 28 aprile, gli imprevedibili Loke Rahbek & Frederick Valentin.
Nell’ultimo decennio l’artista multidisciplinare Louis Carnell – che come sopra citato sarà sul palco della Sala Vanni venerdì 27 gennaio per il primo concerto in assoluto del suo nuovo progetto ancora largamente inedito – ha realizzato, come Visionist, gli album Safe (PAN 2015), Value (Big Dada, 2017) e A Call To Arms (Mute Records, 2021). Il suo lavoro si è evoluto dalle prime fasi di esplorazione della cultura dei club underground, un riflesso dell’ambiente di Louis e un’indagine sul mondo post-internet, verso qualcosa di più interrogativo e personale. La decisione di abbandonare il suo pseudonimo a favore del suo nome di nascita preannuncia un nuovo entusiasmante percorso per affermare e comunicare l’identità e l’ambiente in cui lavora oggi.
I lavori più recenti di Louis sono stati il singolo “Fixed Is The Day We Cast Our Lot” (Mute Records, 2021) e una collaborazione con la celebre violoncellista sudcoreana Okkyung Lee (Issue Project Room, 2021), una delle musiciste più ricercate della scena dell’avanguardia newyorkese. Louis ha avuto anche un rapporto di successo con il mondo della moda, con musiche incluse in presentazioni per Acne Studios, Kenzo, Heliot Emil, Per Götesson e ShowStudio, solo per citarne alcuni. Si occupa inoltre di design: dai gioielli stampati in 3D, al merchandising con diversi marchi di moda (Heliot Emil, Phirewire) fino alle confezioni speciali di vinili (William Francis Green – Stone Island). Il concerto in Sala Vanni prosegue questo percorso: il musicista suonerà infatti sul palco utilizzando un tavolo portatile personalizzato fatto appositamente per questo tour, intitolato ’17’ e incentrato sul potere dei ricordi.
Marina Herlop, sul palco della Sala Vanni il 3 marzo, è una cantante, compositrice e pianista di formazione classica che ha già alle spalle tre album: Nanook del 2016, Babasha del 2018 e Pripyat, uscito nel 2022 su PAN Records di Bill Kouligas, artista ben noto ai frequentatori di Disconnect <code>.
Musicista meticolosa e perfezionista in questo disco si misura per la prima volta con l’elettronica, e il risultato è strabiliante. Pripyat, presente anche nei nostri Kalporz Awards 2022 come uno dei più belli dello scorso anno (al 18°), evoca il ricordo dell’omonima città fantasma ucraina, scenario dell’esplosione della centrale di Chernobyl nel 1986, poi ecosistema reclamato dalla natura. Un processo di rigenerazione ciclica, dovuto alla quasi totale assenza dell’uomo, che punta a sottolineare la capacità dell’ambiente di sapersi riequilibrare.
Un contatto con la natura che emerge anche nelle sonorità ancestrali di Pripyat, che con le sue acrobazie vocali conduce l’ascoltatore verso luoghi inaspettati, come per esempio il sud dell’India, grazie alle influenze della musica carnatica. In Pripyat una varietà di “semi sonori” sbocciano in un sontuoso giardino e conducono il pubblico verso una dimensione live in grado di incantare. Marina Herlop si è esibita con successo nei più prestigiosi palchi internazionali, tra cui il Primavera, il Mutek e il Dekmantel e adesso è pronta a tornare anche in Italia.
Visio è l’alias del musicista e artista visuale Nicola Tirabasso e si esibirà per Disconnect <code> il 31 marzo. Artista multidisciplinare, nei suoi lavori investiga ed esplora le arcane tangenti tra la realtà e l’inspiegabile. Proprio come un moderno antiquario, prende ispirazione da una vasta gamma di immagini di finzione e le ripropone attraverso una musica intricata, decostruita e malinconica. Nel settembre 2022 è uscito per Haunter Records l’LP Privacy Angels, suo album di debutto. Come descritto da FACT Mag: “Realizzando una ricca tavolozza sonora di strumentazione acustica e sound design intricato, Privacy Angels suona come musica folk scomposta e riassemblata da un algoritmo, in bilico tra il digitale e lo spirituale, dislocata dal luogo e dal tempo ma evocativa di una nuova e distinta visione del mondo”.
Chiudono il calendario, il 28 aprile, Loke Rahbek e Frederik Valentin. Il loro lavoro con progetti come Croatian Amor, KYO e Lust For Youth li ha già consacrati come due dei musicisti più interessanti in Danimarca nel campo della musica elettronica sperimentale. Le loro composizioni sono infatti una combinazione di suoni digitali e analogici, contraddistinte da emozioni intense come malinconia, isolamento, sollievo e tenerezza. È dello scorso ottobre Together, terzo album della loro collaborazione, uscito per Posh Isolation. Frederik Valentin ha pubblicato diversi album per Posh Isolation e Editions Mego, sia da solo con Loke Rahbek che con Hannes Norrvide (Lust for Youth) come duo KYO. Loke Rahbek è cofondatore dell’etichetta danese Posh Isolation insieme a Christian Stadsgaard. Ha un background musicale eterogeneo, che comprende sia la power electronics che il noise, il post punk e la techno. Negli ultimi anni, Rahbek ha ottenuto riconoscimenti internazionali per il suo progetto solista Croatian Amor, protagonista della scorsa edizione di Disconnect <code>.