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Quattro dischi di artisti e label italiane da recuperare, adesso che il primo quarto del 2023 si appresta a finire. Buon ascolto!
Valerio Tricoli & Stefano Pilia, “Cantor Park” (Improved Sequence)
Per me, che aspetto ogni uscita di Valerio Tricoli come un regalo, vederlo accompagnato in questa uscita da un maestro della chitarra e del suono come Stefano Pilia è suonata come una benedizione. I due ci consegnano questo disco in collaborazione, dove però si evita il rischio di vedere uno prevalere sull’altro. Trentacinque minuti di equilibrio e grande musica.
Dilian, “(Bmfr) Beam Former” (Artetetra)
L’ultima uscita di Artetetra, dealer nostrani dei suoni più weird in circolazione, è questo delirante EP in cui Dilian si diverte a esplorare vari stili di musica dance, contaminandoli e portandoli all’estremo, in un collage massimalista. Da ascoltare per perdersi nei propri labirinti mentali.
O-Janà, “Animal Mother” (Folderol)
Il duo delle O-Janà, composte da Ludovica Manzo a voce ed elettroniche e Alessandra Bossa a piano, elettroniche e voce, pubblica il loro secondo LP per la romana Folderol. Una raccolta di undici brani dalla scrittura pop e dalla pratica sperimentale, in un equilibrio perfetto tra il bisogno estetico della forma canzone e la necessità di immaginare nuovi spazi sonori.
Aperture, “Stanze” (Stray Signals)
Questo duo sorella e fratello (Elisabetta ed Emanuele Porcinai) consegna un nuovo disco a nome Aperture, fatto di canzoni e momenti sperimentali e spoken word, regalandoci un viaggio all’interno dello spirito creativo dei due. Il disco presenta varie collaborazioni, tra cui quella di Andrea Belfi, protagonista a sua volta di una recente bella uscita su Maple Death.
(Matteo Mannocci)