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Mentre l’estate si fa strada tra i capricci meteorologici, torna ad Helsinki una nuova edizione del Sideways Festival. È qui che si intrecciano i destini dei headliner piuttosto grossi, come Phoenix e Interpol, con le perle nascoste che risplendono sotto la luce attenta degli ascoltatori avventurosi e protagonisti della maggior parte di questa preview.
L’esperienza musicale proposta dal Sideways si dispiega nelle suggestive location dell’area di Nordis, nel pittoresco distretto di Töölö. Tra le verdi distese del parco Eläintarha e le suggestive cornici che circondano l’Helsinki Ice Hall, i palcoscenici principali si ergono fieri all’aperto, offrendo un’atmosfera unica e coinvolgente. Eppure, non è solo all’esterno che si cela la magia di questo festival, poiché anche gli interni della Ice Hall si trasformano in autentiche oasi sonore, pronte a catturare i cuori e le menti degli spettatori.
The Comet is Coming
L’esperienza musicale offerta da The Comet is Coming è un viaggio psichedelico, un energizzante cocktail di stili che trasporta l’ascoltatore nelle profondità dell’ignoto. La loro musica è una fusione di jazz ed elettronica, arricchita da una generosa dose di psichedelia. A guidare con maestria questo audace trio c’è Shabaka Hutchings, il cui saxofono brucia con un fuoco spirituale, tessendo trame tanto sconcertanti quanto ipnotiche.
Non c’è nulla di prevedibile in un album dei The Comet is Coming. Ogni brano è un diluvio di cromie acustiche, un’agave che germoglia dal profondo vivido del jazz per slanciarsi verso dimensioni futuristiche. Eppure, nonostante la loro sperimentazione, il cuore emotivo della loro musica rimane saldo. Questa band sarebbe un must-see anche se non fosse l’ultimo tour prima del loro hiatus.
Irreversible Entanglements
Ascoltando gli album degli Irreversible Entanglements, ci si rende conto che non si tratta di una semplice variazione del genere, ma di un’esplosione furiosa come un ruggito che emerge dagli abissi del jazz. Guidata dal carisma indomabile di Moor Mother, che come al solito sputa parole come proiettili affilati sparati dalla canna di un’ira inestinguibile, la band combina in modo impeccabile improvvisazione viscerale, ritmo travolgente e testi che bruciano come piombo fuso. Il loro live potenzialmente esplosivo è tra i più imperdibili del festival.
Billy Woods
Billy Woods è un narratore inarrivabile del presente, un virtuoso maestro dell’espressione. La sua scrittura criptica si intreccia con produzioni intense, stranianti e talvolta inquietanti, plasmando un universo musicale anti-convenzionale. Dalla morte alle droghe, dalla solitudine alla violenza, Woods trasmette una visione del mondo sconcertante, avvolgente, quasi surreale.
L’ultimo gioiello della sua evoluzione artistica, “Maps”, realizzato in collaborazione con il talentuoso Kenny Segal, è un’opera che si inserisce perfettamente nel percorso di questo straordinario rapper, confermandolo come uno dei più provocatori e talentuosi artisti dell’underground. La sua presenza nella lineup del festival è un vero privilegio.
Algiers
Gli Algiers sono autentici alchimisti sonori, un’entità artistica capace di fondere e plasmare generi musicali. Il loro album “Shook” rappresenta una sorta di rinascita, una rivelazione di grandiosità che richiama il loro precedente lavoro dirompente, “The Underside of Power” del 2017. Ma questa volta, gli Algiers spingono i confini del post-punk e del post-industrial verso territori ancora più arditi, incorporando elementi dell’hip hop politico e dell’industrial hip hop, senza mai perdere la loro identità sonora unica.
Kali Malone
Kali Malone è un’artista maestra nel territorio del drone e del minimalismo, esplorando le profondità dell’esperienza sonora con una fusione di elementi elettroacustici e influenze della musica classica moderna. Le sue composizioni strumentali sono ipnotiche e meditative, trasportando l’ascoltatore in una dimensione sonora atmosferica e intima. Con uno stile minimalista e una predilezione per la musica da camera, le sue opere sono misteriose e microtonali, avventurandosi in territori dissonanti e oscuri. Il risultato è un’esperienza musicale avanguardistica e surreale che evoca uno spazio spirituale e una profondità emotiva senza pari. Le sue Étude, vere esplorazioni musicali, si ripetono e si sviluppano in modo incantevole, mentre il suo approccio minimalista e surreale dà vita a una danza di dissonanze e atmosfere oscure. La sua musica, intrisa di una profonda spiritualità, si manifesta attraverso l’uso sapiente di strumenti elettronici e acustici. In sintesi, Kali Malone è un’artista che ridefinisce i confini della musica contemporanea, offrendo un’esperienza sonora unica.
Fever Ray
Chiudiamo con un headliner imperdibile, di cui abbiamo recensito il suo ultimo album meraviglioso.