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“Strade Blu – Folk e dintorni” era (già era…) un festival gratuito, aperto, pieno di nomi che solo a leggerli fanno pensare ad un mondo che si sta perdendo: Antony and The Johnsons, Los Lobos, Dirty Three, Lambchop, Jon Spencer, Roger McGuinn, Steve Earle, Giant Sand, Vinicio Capossela, Marc Ribot, Son Volt, Joe Ely, Hot Tuna, Iron and Wine, Robyn Hitchcock, Isobel Campbell, John Parish e Neal Casal.
Ora è arrivata la notizia ufficiale: Strade Blu chiude.
Lo ha annunciato uno dei fondatori, (don) Antonio Gramentieri, parlandone diffusamente in un’intervista a Radio Onda d’Urto rilasciata il 22 giugno scorso (ascolta qui).
Problemi di fondi, sempre ottenuti proponendo un cartellone (rigorosamente gratuito) di eventi spesso unici e indimenticabili.
Ventuno anni di impegno e di passione vengono che ora annullati dietro o meglio sotto la burocrazia, quello che rimarrà saranno le emozioni e il vissuto di un periodo che sicuramente cercherà di risorgere, come assicura “grammo”, in maniera diversa ma con lo stesso spirito.
In attesa del prossimo passo da parte dell’ “agitatore culturale” di Modigliana, non ci rimane che ricordare cosa è possibile fare se chi deve proporre Cultura lo fa veramente.