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La necessità involontaria di far trasparire liberamente la propria essenza può essere una delle
migliori caratteristiche della generazione attuale. Questo concetto rischia di essere
estremizzato o strumentalizzato ma, se dosato con saggezza, può regalare delle espressioni
artistiche pure.
Omar Apollo conosce bene i paradigmi musicali e, nonostante una giovane età, riesce a
imporre le sue regole, la sua idea di musica a 360°.
Lo riesce a fare senza paura di affrontare le tematiche riguardanti la sua sessualità,
acquisendo una libertà artistica, ma anche personale, che si riflette nei modi di scrivere,
comunicare e concepire la sua musica.
“Live For Me” è un EP di appena 4 canzoni, 15:52 minuti, poco più di un singolo, poco meno di
un album. Potrebbe sembrare insensato ma, in fin dei conti, dall’inizio della sua carriera Omar
Apollo non ha sbagliato un singolo colpo.
Esordio nel 2022, candidatura ai Grammy Awards come Best New Artist, vincitore come co-
autore per l’album di C.Tangana, star di TikTok e supporter in tour di artisti live eccellenti tra cui: Sza e Bilie Eilish. Confermarsi dopo un esordio simile è sicuramente complicato ma, il giovanissimo cantante messicano, riesce a creare un perfetto EP di R&B contemporaneo contrassegnato da una raffinatezza Lo-Fi che ripercorre tutti brani.
Quest’ultimo suo lavoro si infila perfettamente tra gli album del nuovo elegante filone che
comprende, tra gli altri, Daniel Caesar, Steve Lacy e Brent Fayaz.
Proprio con Daniel Caesar condividerà il concerto al Madison Square Garden, consacrazione
perfetta di questa nuova attitudine musicale. I due under 30 si prendono la scena di New
York, in una venue storica, senza mai scendere a compromessi.
Così, il ritorno musicale di Omar Apollo, è inebriato di una strafottenza giovanile che porta in tante direzioni inaspettate ed imprevedibili sovrastrutture sonore.
Tutto l’EP è trascinato dalla sua voce, dalle armonizzazioni e da cori perfettamente dosati.
Prendiamo la title track “Live For Me”. L’inizio soft, affidato a piano e voce, sfocia in un pop
sofisticato sorretto dall’ingresso di batteria, synth e armonizzazioni.
La vocalità di Omar Apollo è piena, struggente, inizialmente simile a Frank Ocean per poi esplodere
nel ritornello, grazie a un coro costante che favorisce il riascolto continuo.
Sicuramente il brano più melodico, il classico compromesso perfetto tra critica e
apprezzamento universale.
L’intro di “Ice Slippin”è ugualmente dolce, con una linea di piano intensa, a tratti quasi
malinconica. Omar Apollo affronta le problematiche amorose del mondo LGBT, parlando di complicate
relazioni e chiedendosi: “When you comin’ home? Home is where you’re supposed to be. Turn around, it’s not too late, did I hurt you?”.
Gli ultimi due brani dell’ EP hanno invece una veste più contemporanea e meno intima.
“Pilot” è il brano più contemporaneo, tanta produzione e tanti suoni, con un falsetto che
richiama The Weeknd.
“Angel” prosegue sullo stesso binario. Voce piena di riverbero ed echo, che si fonde con un
loop di chitarra distorta. Seconda parte con drum machine e cori e, nel complesso, il tutto
funziona ancora.
L’EP è di facile ascolto, ha fin da subito una presa efficace. In fin dei conti, “Live For Me”, suona esattamente come dovrebbe suonare un album pop del 2023: suoni moderni che si riempiono di lyrics sincere. Come un Lewis Capalbi vestito da Drake, unisce la dolcezza esecutiva del primo, alla cura del suono impattante del secondo.
Vero, 4 brani divisi in 2 episodi più pop e 2 più urban possono sembrare pochi ma, in realtà,
racchiudono perfettamente l’esigenza dell’autore, il suo talento cristallino e la sua libertà
artistica che si riflette anche nella strategia comunicativa.
L’artwork del vinile presenta infatti un dipinto del corpo dell’artista; ogni lato è dedicato ad
una parte del corpo, compreso un lato dedicato al suo nudo integrale. La versione sui social è
censurata, per vedere il dipinto integrale è quindi necessario comprare il vinile.
La versione in vinile ha registrato ovviamente un soldout, sul sito, pochi minuti dopo l’annuncio della vendita.
Omar Apollo è un artista vero e, con tutta la franchezza possibile, a chi commentava dubbiosamente le sue scelte sessuali, rispondeva laconicamente -cito testualmente-: “no i b sucking dick “.
73/100
(Giuseppe Gualtieri)