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Una singola corda per ogni tasto: l’una corda, pianoforte progettato nel 2014 da David Klavins su commissione e in realizzazione con la collaborazione di Nils Frahm, ha una sola corda per nota e stando alle parole del musicista e compositore tedesco il suo suono assomiglia a quello di un clavicembalo o di un’arpa: delicato, unico. Un’unicità che ha affascinato anche Richard Sears, musicista americano di stanza a Parigi e amante della sperimentazione (soprattutto se si parla di pianoforti insoliti). L’artista, incuriosito dalle possibilità creative/compositive offerte dall’una corda, si è appassionato allo strumento: nel suo disco Disquiet del 2020, in trio con Masa Kamaguchi e RJ Miller, ha esplorato le sfumature espressive di questo particolare pianoforte e più recentemente ha pubblicato un nuovo album, Appear to fade, in cui le sue improvvisazioni all’una corda sono state trattate, manipolate tramite tape loop dal produttore Ari Chersky e poi rimesse insieme da quest’ultimo e dallo stesso Sears. L’effetto finale è speciale, straniante: un flusso sonoro difficile da decifrare, impalpabile, che sembra venire da una dimensione temporale altra.
(Monica Mazzoli)