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Blonde Redhead, Teatro Regio, Parma, Barezzi Festival, 21 novembre 2023
I Blonde Redhead sono destinatati ad essere degli eterni incompresi. Oddio, certe soddisfazioni nella loro carriera se le sono tolte, ma anche ieri si sono potuti annotare indizi che rimarranno sempre degli outsider: primo, il tabellone del Primavera Sound 2024 che li mette in quarta fascia su cinque, anche se in buona compagnia (Lambchop); secondo, i commenti degli astanti davanti al Teatro Regio di Parma, dopo la loro unica data nazionale, che si lamentavano dell’esibizione. Allora, i Blonde Redhead sono così, prendere o lasciare: hanno una carriera smisurata e un livello altissimo di qualità degli album, però dal vivo è da almeno 15 anni che vivono una “malattia” che si chiama “basite”, la terribile e irrefrenabile necessità di usare basi dal vivo. Me li ricordo nel 2005 all’Estragon (tour di “Misery Is A Butterfly”) e mi pare che lì fossero solo chitarre elettriche e nervi: le canzoni di quell’album, peraltro molto arrangiato a livello di archi, erano asciugate e bene così. Dal tour di “23” in poi invece i B.R. non hanno mai fatto a meno di mettere sotto alla loro esibizione dal vivo i loop basilari dei brani così come presenti nelle versioni in studio. Questo ha un duplice effetto negativo: innanzitutto sui suoni, per la difficoltà di amalgamare bene quello che viene dalla regia con quello che viene suonato sul palco, cosa che è avvenuta anche ieri sera, e poi rende il tutto inevitabilmente più statico. Ecco, su quest’ultimo punto devo dire che a Parma invece non c’è stato nulla di tutto ciò: Simone Pace era ultra-energico alla batteria, Amedeo cercava con convinzione di scrollarsi di dosso i ricordi della malattia (questa sì, vera) che l’aveva colpito quest’estate, Kazu era un po’ più defilata all’inizio ma con il passare del tempo si è presa la sua bella scena, ondeggiando e buttando la testa all’indietro come ai vecchi tempi nei brani in cui era la front-woman. Diciamo che se la band newyorkese se ne fregasse di riempire il suono con le registrazioni e mettesse un bassista sul palco, ecco, probabilmente non ci sarebbero i “soliti” scontenti. Ma mica siamo noi a poter decidere. Loro sono così, e va benissimo: solo loro tre contro il mondo, loro tre inossidabili, un trio di bellezza innocente e deviata, di armonie che si intersecano con variazioni dissonanti, un po’ in punta di piedi e un po’ con una forza deflagrante. Danno sempre tutto quello che hanno.
In questo senso i momenti topici dello show sono stati senza dubbio il finale ad alti livelli di suono di “Snowman” e, classicamente, il tornado “Spring and By Summer Fall”, oltreché l’applauditissima “23”. Ecco, se ci dobbiamo portare dietro una certezza dal live del Barezzi è quella che “23” abbia finalmente assurto alla categoria di loro album più importante post-2000, circostanza che il sottoscritto sostiene da tempo ma che pare anche materializzarsi nella loro scelta della scaletta e nella risposta del pubblico ai brani tratti da “23”.
In ultimo Kazu si congeda presentando “Kiss Her Kiss Her” molto emozionata perché è una delle prime volte che torna in Italia dopo aver vissuto all’Elba nel 2019 e dopo il Covid, e precisando che è proprio una canzone composta sull’isola italiana: per tutto lo show non aveva pronunciato una parola, tranne un “grazie mille” dopo un brano, e così ha fatto Amedeo, sempre parco di interazione con il pubblico. Parla la musica per loro, e va bene così.
(Paolo Bardelli)
PS. Annotazione che non c’entra niente ma che ha affinità con il sentimento di chi critica la resa live dei B.R.: attenzione che gli Air che avete mandato sold-out nella data milanese di rifacimento di “Moon Safari” sono similari, statici e (solitamente) infarciti di basi e ammenicoli che tolgono molta libertà alle rappresentazioni. Se lo si sa, e non ci si aspetta particolari improvvisazioni, è meglio.
- Falling Man
- Dr. Strangeluv
- Doll Is Mine
- Elephant Woman
- Snowman
- Melody Experiment
- PSW
- Sit Down for Dinner, Pt. 1
- Sit Down for Dinner, Pt. 2
- Maddening Cloud
- Spring and by Summer Fall
- 23
Encore:
- Here Sometimes
- Not for Me
- Kiss Her Kiss Her