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Fuck Normality, l’happy ending di fine anno

Redazione

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I nostri storici partner di Fuck Normality tornano ad accendere le notti pugliesi con uno speciale evento di fine anno, al Live 75 di Monteroni, a pochi km da Lecce, il 31 dicembre. Questa inedita notte Happy Ending che chiude e apre un anno celebrerà come sempre la danza collettiva, la libertà e l’abbattimento di ogni barriera e pregiudizio, con quattro act della scena dance italiana: Jolly Mare, Underspreche, Robert Crash e Egeeno.
Jolly Mare, progetto discografico di Fabrizio Martina, non ha bisogno di molte presentazioni. Da più di un decennio il suo è un viaggio avvincente nel mondo disco attraverso una continua e incessante ricerca senza confini di genere e geografici. Tre album all’attivo (l’ultimo, “Epsilon”, l’abbiamo recensito qui) e svariate uscite su International Feel Recordings, Orbeatize, Bastard Jazz, ha condiviso palchi e festival con nomi del calibro di Moodymann, Theo Parrish, Daniele Baldelli, Kerry Chandler.

Underspreche, altro nome salentino d’esportazione ricorrente nelle serate firmate Fuck Normality, è un duo techno formato da Marika Della Torre e Simone Campanile. Insieme si sono fatti conoscere a partire dal 2016 grazie all’ambizioso album d’esordio “Invito Alla Danza” pubblicato dalla prestigiosa label scozzese Optimo Trax che ha aperto la strada a nuove uscite su Innervisions, Maeve, Endless Flight, Moblack, per citarne alcune. Le loro tracce sono state selezionate in rinomati set e programmi radio di Ame, BBC Radio, Bonobo, Dixon, Jimi Jules, Jamiexx, NTS Radio, Adriatique,Mind Against, Tale Of Us, Pete Tong, Solomun, John Digweed.


Dalla disco all’acid, fino al funk, il sound contaminato e sfaccettato di Robert Crash unisce diverse generazioni e platee, sul solco dei guru Marcel Dettmann, Legowelt e Theo Parrish. Non a caso ha collaborato con Specter uno dei nomi clou dell’etichetta di quest’ultimo, la Sound Signature e con Ron Morelli, producer, dj e fondatore dell’influente etichetta di Brooklyn L.I.E.S. Records.
Performer, vocalist, producer del collettivo Tropincantesimo e dj di casa a Pescheria in quel di Torpignattara, Egeeno è uno dei nomi più iconici ed eclettici della scena underground di Roma Est.

Per info e aggiornamenti segui Fuck Normality su Facebook e Instagram.
Le prevendite sono disponibili su xceed.

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010