Share This Article
#LoSpazioBianco
La più recente graphic novel di Paolo Bacilieri è una biografia dell’artista Piero Manzoni e un nuovo omaggio a Milano, città adottiva del fumettista.
Milano ha adottato Paolo Bacilieri. O forse è il fumettista di origine veronese ad avere scelto il capoluogo lombardo come sua città adottiva. Oppure, ancora meglio, questa scelta tra città e autore è stata reciproca.
Comunque sia la questione, in questi ultimi dieci anni della propria carriera, Bacilieri ha fatto di Milano un elemento fondante dei suoi fumetti, uno sfondo urbano importante quanto i personaggi protagonisti delle sue storie, reso su tavola con un’attenzione al dettaglio tecnico e costruttivo quasi architettonica, come se dovesse illustrare tecnicamente il progetto costruttivo degli edifici rappresentati.
Dal dittico Fun e More Fun (Coconino Press, 2014-2016), passando per Tramezzino (Canicola, 2018) ed Ettore e Fernanda (Coconino Press, 2019) fino a Venere Privata (Coconino Press, 2022), Bacilieri ha rappresentato nelle pagine dei suoi fumetti la città lombarda in decenni diversi, disegnandone scorci scomparsi, fabbricati famosi, edifici anonimi del centro come della periferia.
Il bianco e nero della china si è affinato sempre di più nella resa di facciate, terrazzi e tetti, nei loro dettagli architettonici, e la presenza di Milano ha acquistato un ruolo sempre più rilevante all’interno di storie dedicate a personaggi (reali o di finzione) a loro volta legati strettamente alla città. E in Piero Manzoni – BACGLSP (Basta a ciascun giorno la sua pena), dedicata all’artista milanese scomparso ancora giovane, questa cifra stilistica si è sublimata, forse, in maniera definitiva.
Le prime diciotto tavole del fumetto sono una sorta di documentario urbanistico tutto incentrato sulla Milano dei primi anni ’60 del secolo scorso, una Milano che non c’è più in cui il rinnovo edilizio del dopoguerra – che proprio in quegli anni sarebbe esploso a traino del boom economico nazionale – si poneva fianco a fianco a parti di città e quartieri del primo Novecento, dove erano ancora presenti le macerie dei bombardamenti e le basse case dei ceti meno abbienti, che piano piano venivano sostituite dai fabbricati popolari multipiano.
Questa introduzione in forma di carosello grafico avvicina tantissimo Bacilieri a Gabriele Basilico (1944-2013) uno dei più importanti fotografi d’architettura italiani che proprio alla sua città natale, Milano, ha dedicato centinaia di scatti, immortalando scorci urbani inediti e costruzioni industriali e anonime, al pari degli edifici più famosi che contraddistinguono la città nell’immaginario visivo.
Al pari dello fotografie in bianco e nero di Basilisco, le tavole del fumettista di fatto documentano i mutamenti architettonici e le metamorfosi degli spazi urbani meneghini, rappresentando scorci che non esistono più e invitando dunque il lettore a confrontarli con la realtà attuale.
Quella prima ventina di pagine del fumetto fungono da introduzione visiva alla storia della vita di Piero Manzoni, artista concettuale noto internazionalmente per la sua “Merda d’artista”, e si concludono con l’ultimo atto della sua esistenza, la morte per infarto avvenuta nel suo studio in via Fiori Chiari il 6 febbraio 1963. Bacilieri con quella carrellata “urbana”, accompagnata dalle note e dalle parole di una vecchia canzone popolare milanese, immerge il lettore nell’atmosfera in cui è germogliato e maturato lo spirito artistico di Manzoni, bruciato troppo in fretta.
Dalla morte dell’artista, Bacilieri riavvolge poi il nastro per presentarci, in ordine più o meno lineare e cronologico, gli episodi salienti della vita e della carriera di Manzoni, cresciuto in una Milano in pieno fermento culturale e punto di riferimento artistico anche in Europa, capace di essere nido di una serie di figure di spicco nel campo dell’arte, dell’architettura e del design (Ettore Sottsass), del teatro (Dario Fo), della poesia (Alda Merini), del cinema (Mariangela Melato) e della musica (Giorgio Gaber, Enzo Jannacci), che si frequentavano e si scambiavano idee e opinioni in posti come il bar Giamaica, il cui interno viene rappresentato in una doppia splash page ricca di decine di personaggi “famosi” che il lettore viene sfidato a riconoscere e che riporta alla mente uno dei giochi settimanali più famosi della Settimana Enigmistica (e visto che stiamo scrivendo dell’autore di Fun e More Fun non può certo essere un caso).
Bacilieri alterna immagini a tutta pagina che riproducono le opere d’arte firmate da Piero Manzoni – una vera e propria galleria disegnata – a tavole che portano avanti la narrazione, le più interessanti delle quali strutturate in modo che la componente artistica legata al personaggio sia sempre in primo piano come filo conduttore della biografia.
Nei due terzi superiori di queste pagine il fumettista imposta la sua tipica griglia narrativa fatta di vignette quadrate e rettangolari che si incastrano le une accanto alle altre, separate da una cornice nera di demarcazione che annulla gli spazi bianchi. In questa sezione Bacilieri illustra la sequenzialità della vicenda con personaggi che dialogano tra loro.
Il fondo della tavola è invece interamente occupato da un’opera dell’artista o da una sua immagine mentre lavora a una delle sue creazioni, in una sequenza che può svilupparsi anche in più pagine. Esemplificativo, a tal proposito, il blocco di pagine da 106 a 123 nelle quali Bacilieri ritrae Manzoni nell’esecuzione di una delle sue opere più famose, la Linea lunga 7200 metri, una linea disegnata a pennello dall’artista utilizzando un rullo continuo di carta da stampa1.
Bacilieri rappresenta su pagina lo sviluppo del rotolo di carta con la linea disegnata visto dall’alto, ponendo all’inizio e alla fine della sequenza di tavole Manzoni nell’atto iniziale e conclusivo della realizzazione. Ecco che questa diventa una linea grafica che cuce insieme i blocchi narrativi soprastanti che illustrano l’artista nella realizzazione di altre sue opere d’arte.
La biografia a fumetti si conclude esattamente nel punto in cui era iniziata, in via dei Fiori Chiari 16 alla mattina presto del giorno successivo alla morte di Manzoni, con la ragazza che molto probabilmente è stata l’ultima persona a vederlo in vita che esce in lacrime dal portone dell’edificio e si incammina in una Milano ricolma di nebbia, accolta da un’immagine a tutta pagina in cui le sagome delle guglie del Duomo si intuiscono imponenti e in cui le parole della canzone popolare che aveva accompagnato l’inizio del fumetto tornano a congedare i lettori.
Bacilieri chiude così il suo cerchio narrativo, attorno a Milano e all’esistenza di Piero Manzoni.
Abbiamo parlato di:
Piero Manzoni BACGLSP (Basta a ciascun giorno la sua pena)
Paolo Bacilieri
Coconino Press, 2022
208 pagine, brossurato, bianco e nero – 24,00 €
ISBN: 9788876186233
- L’opera verrà poi sigillata in un contenitore cilindrico di zinco e piombo. Secondo le intenzioni di Manzoni quest’opera avrebbe dovuto essere la prima di una serie di Linee da seppellire nelle città più importanti del mondo, la cui somma complessiva avrebbe dovuto pareggiare la lunghezza della circonferenza terrestre. ↩
Di David Padovani – Caporedattore de Lo Spazio Bianco. 1972, fiorentino, sardo, architetto e lettore appassionato.
Lo Spazio Bianco è una rivista online, amatoriale e indipendente, dedicata a informazione, critica e divulgazione del fumetto, attiva dal 2002. Le ragioni della collaborazione tra Kalporz e Lo Spazio Bianco puoi leggerle qui