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I Corda sono un power trio fiorentino, attivo dall’inizio del 2022, giunto alla pubblicazione del loro primo album in studio, “Supernaturale“. Uscito il 27 Gennaio in digitale e CD per la fiorentina Guelfo Records, “Supernaturale” raccoglie nove brani, tra il post punk, l’elettronica e il noise, frutto del costante lavoro in sala prove da parte di Francesco Perissi (chitarra, voce, synth), Andrea Cuccaro (basso, cori) e Martino Lega (batteria, samples, synth).
Abbiamo chiesto loro di svelarci sette ispirazioni, musicali e non, che hanno portato alla scrittura di “Supernaturale”. Eccole qui:
Slint – “Good Morning, Captain”
La traccia finale di uno degli album che ha segnato più a fondo la mia post(?)adolescenza musicale. Uno dei finali più catartici che ricordo, una batteria perfetta. “I miss you”.
Martino
Andy Stott – “Never The Right Time” (Modern Love,2021)
Andy Stott rappresenta molto il mio ideale di far musica che può scivolare da clubbing a sampling elettroacustico ad atmosfere pop plumbee e nostalgiche. Questo album è stato concepito durante la pandemia in risposta ad un fallimento di un progetto più mainstream, “Non è mai il momento giusto”. Un concetto che mi rispecchia molto.
Francesco
Swans – “No Words No Thoughts”
Ho visto gli Swans in concerto all’Alexandra Palace a Londra nel 2012. Credo sia stato tra i live più memorabili a cui abbia mai assistito. Un rituale guidato da Michael Gira, in cui la musica prende totale possesso dell’Io. Si diventa un tutt’uno con le vibrazioni e si trascende dallo spazio e dal tempo.
Andrea
Kae Tempest – “Lionmouth Door Knocker”
Una scoperta “adulta”, un’artista che mi ha riconciliato con l’uso della parola nella musica. Poesia, flow, groove, modernità, è tutto qui.
Martino
“L’impero della luce” – Magritte (1953-54)
Sono un grande fan del surrealismo perché penso che sia una via di accesso per il mondo onirico che è sicuramente più vicino alla verità. Ho visto questo quadro recentemente al Guggenheim e sono fimasto folgorato. Luce e buio che coesistono e si compenetrano rendendone complessa la comprensione, molto in linea con i nostri tempi.
Francesco
Johnathan Glazer – “Under the Skin”
Critica alla società contemporanea che insegue la superficialità dell’apparire e non accetta il diverso. Non riuscire a vedere oltre l’aspetto esteriore. Attrazione verso l’oblio celato da un corpo femminile. Bellissima colonna sonora di Mica Levi.
Andrea
Idles – “Colossus”
In un periodo storico in cui contano i followers e l’apparenza sui social, c’è ancora qualcuno che crede di poter comunicare in modo sincero e diretto. Gli Idles e tutto il nuovo movimento postpunk britannico dimostrano che esiste ancora un pubblico che ha bisogno di questo approccio alla cultura e alla vita.
La musica può e deve essere veicolo di messaggi sociali inclusivi, costruttivi e positivi.
Tutti