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Parrebbe un po’ tardi per tornare sul 2023, ma le collaborazioni che abbiamo in essere con i siti esteri rendono comunque importante fare un punto sulle migliori produzioni locali, come è quella della Colombia di cui si occupa Shock.co. E quindi eccoci qua con i 10 album colombiani più belli del 2023, sul sito la lista è più lunga (fino a 50) ma noi ci fermiamo a 10 perché meglio concentrarsi.
#1. KAROL G, “Mañana será bonito | Mañana será bonito Bichota season”
Probabilmente lo abbiamo già detto anni fa, ma questo è stato l’anno del Bichota. Nel 2023 Karol G ha pubblicato due album che hanno battuto i record su diverse piattaforme e sono stati ascoltati in tutto il mondo, ma soprattutto si è posizionata come fenomeno al di sopra dei numeri: è una figura che ha aperto la strada a un nuovo modello di consumo, alla sensibilità e a un forte discorso a favore delle donne nell’industria musicale. In questi album (che sono più un lato A/B), l’artista paisa attraversa le diverse fasi della “tusa” e del godimento nell’essere single. In “Mañana Será Bonito”, ad esempio, l’artista tratta l’amore e il cuore spezzato attraverso il reggae, la musica popolare e, ovviamente, il perreo in 17 brani. In “Mañana Será Bonito (Bichota Season)” passa attraverso il pop, l’EDM, la cumbia e il reggaeton. Il rapporto di Karol G con i suoi fan sembra indissolubile. // Valentina Alfonso G.
#2. OBLIVION’S MIGHTY TRASH, “No Me Acuerdo”
Nel suo primo album, il rapper della città di Medellín mette su beat la sua vita e ciò che il rap significa per lui. Ha trascorso otto mesi su questo album e il suo concetto, dice, non ha pretese se non quella di parlare del “gruppo di amici” che lo circonda. È un esordio intimo, in cui racconta la sua vita in una città nota, dall’esterno, per l’esportazione del reggaeton, ma che ha un’ottima tradizione di rap classico. Le sue rime sono solide, i suoi ritmi sono sporchi, e forse ciò che lo definisce e lo separa dalla vecchia scuola di rap della sua città natale è il suo divagare sulle proprie emozioni di fronte a ciò che è vicino e familiare. Might Trash degli Oblivion, a soli 20 anni, è il futuro del rap colombiano // Valentina Alfonso
#3. KALI UCHIS, “Red Moon in Venus”
Dopo “sin miedo (del amor y otros demonios)” questo album è l’opposto di quello che ci si aspettava. Non è solo in spagnolo e non ha tagli festaioli nel senso classico del termine. La luna rossa di cui parla Kali è quella con il vestito rosso sulla copertina di “Isolation”. E così, come le canzoni di quell’epoca, sono i bassi e i sintetizzatori di questo album: spessi, spaziali e anni Ottanta. La performance vocale di Kali è al suo meglio e mostra i riferimenti della sua infanzia, quando ascoltava la radio gringo e suo padre le regalava i dischi che gli inquilini del palazzo di cui si occupava avevano lasciato quando se ne erano andati: da dive bling come Brandy proviene il suo quasi-rapping spensierato; da prodigi come Sade proviene il canto che bilancia tenerezza e sensualità con la tensione di chi cammina su una corda tesa// Juan Diego Barrera
#4. ALEXIS PLAY, “Afrocolombia”
In Afrocolombia Alexis Play osserva le grandezze delle eredità culturali immerse nella musica e rende omaggio a figure mitiche, leggendarie e storiche. La sua osservazione sulle vocazioni dell’innovazione nella creazione del suono è implicita nello sfondo della cultura afro. Esplora i ritmi di sua creazione, come Chirimía Beat, o quelli prodotti da giovani artisti della regione, come Bunde Trap o Ritmo Exótico, che sono autenticamente chocoani e quibdoseño. // Ángel Perea
#5. GATO E’ MONTE, “El talante de la noche”
Ogni canzone di questo album descrive l’immensità delle pianure colombiane, l’economia degli altopiani di Cundinamarca-Boyacán e il caotico tumulto della città. La notte permea ogni nota e aggiunge un nuovo colore a una corrente di musica colombiana guidata da cantautori che, con un formato minimalista, riescono a esprimere il massimo. Le collaborazioni con La Muchacha e Edson Velandia non solo si distinguono, ma consolidano il posto meritato che Gato ha conquistato nella scena musicale. Il suo contributo introduce una soluzione autentica e semplice alla modernizzazione del tradizionale nella musica colombiana. Gato, attraverso queste convergenze, crea un autentico folklore di Bogotà, offrendo una prospettiva fresca e significativa. // Nicolás Pava
#6. VELANDIA Y LA TIGRA, “Proverbios burros”
Dodici anni dopo aver pubblicato “Egippto: Requiem Rasqa Pa Cielito”, Edson Velandia e il suo gruppo più celebre, Velandia y la Tigra, si sono riuniti nuovamente per realizzare il loro quinto album. Durante questo periodo di “separazione”, i membri hanno iniziato i loro progetti personali, ma non hanno mai smesso di collaborare. È stato un ritorno che covava dal 2020 e che si è concretizzato con una delle narrazioni più fedeli della vita di frontiera, la pisciata di mezzanotte, le strade impervie, la scarsità e la tenerezza della ñera. I Proverbios burros di Velandia y la tigra, come i buoni proverbi, sono guide morali e descrittive condensate in parole che risuonano con grazia e mordacità. Sono i proverbi della jodencia, della grazia e della sfortuna quotidiana di questa terra piena di sentieri.// Fabián Páez López
#7. FEID, “Mor, no le temas a la oscuridad”
Feid lo ha detto in un’intervista: questo album parla di come navigare nell’oscurità con calma di fronte a qualsiasi situazione avversa. L’album, intitolato come omaggio allo show degli anni ’90 di Nickelodeon “Are You Afraid of the Dark?”, è un progetto personale in cui il paisa esplora varianti di dembow con la sua placida personalità e crea un universo visivo di nove video musicali e sei visualizer che, insieme alla copertina, fanno un cenno al “verde Feid” presente in tutta la linea grafica dell’artista. // Valentina Alfonso Guarín
#8. RANCHO APARTE, “Re evolución”
La rivoluzione di Rancho Aparte ha storia, grazia e tradizione condensate in nove canzoni; con testi dal doppio significato, battute e storie di vita nelle campagne e nelle città del Pacifico colombiano. Dino Manuelle, il cantante della band, è un camion che tira, solleva e scuote i corpi. L’esperienza d’ascolto non è completa se non lo si vede dal vivo, ma in ogni caso “Re evolución” è un album gioioso, sfacciato e festaiolo per qualsiasi standard. Se volete sapere cosa succede quando l’immaturità entra in azione, farvi una risata o scoprire come la violenza ha colpito la zona (perché c’è anche una critica sociale) andate ad ascoltarlo. Come dicono in “Bundemente”, quando Rancho Aparte suona, l’umore sale. // Por Fabián Páez López
#9. MITU’, “Astra”
Julián Salazar ha realizzato diversi album come Mitú, mostrando passo dopo passo il suo ricongiungimento con il modo di suonare la chitarra condito da sintetizzatori che ha portato i Bomba Estéreo al top, ai tempi di “El Alma y El Cuerpo” o “Caribbean Power”. “Astra” è un nuovo picco di quel suono, mentre la sua alleanza con Franklin Tejedor è sempre più potente: perfeziona e cattura in un album l’indomabile energia del suo spettacolo dal vivo e la delicatezza dei suoi tagli più tranquilli. // Juan Diego Barrera
#10. BRENDA, “Ameba”
Brenda esplora, con un sound design di altissimo livello, gli intricati percorsi ritmici della guaracha ed evoca la magia delle pianure orientali. Con motivi di trance, dembow e campioni, Brenda realizza una produzione che è pienamente concepita come un LP e non come una compilation di singoli o una fusione di EP. Ameba è forse uno dei primi pezzi prodotti con la vocazione di album nella crescente ondata di “club latino”. // Nicolás Pava
Shock è il più importante media digitale colombiano specializzato in musica e cultura pop. Per più di 25 anni ha seguito la musica locale in Colombia, dai suoni più alternativi al lato b del mainstream. Le ragioni della collaborazione tra Kalporz e Shock le puoi trovare qui.