William Fitzsimmons, l’emozione dell’amore finito

William Fitzsimmons @Circolo Arci Bellezza – Milano – 13 maggio 2024

Questo 2024 segna il quindicesimo (in realtà sedicesimo) anno dalla pubblicazione di “The Sparrow and the Crow”, album in cui il cantante di Pittsburgh parla del suo primo divorzio (il suo favorito dei tre ci ricorderà durante il live) e che grazie al premio “iTunes best folk album” del 2008 avrà una notevole spinta alla sua carriera.

Il tour che lo ha portato al Bellezza di Milano è quello celebrativo dell’album, uscito in una nuova edizione quest’anno.

Preceduto da James Bruner, cantautore di Sprinfield, Illinois con un buon set di canzoni con un songwriting vicino a Jeff Buckley, ma musicalmente più orientato ai suoni southern grazie anche al virtuoso chitarrista elettrico che lo accompagna che si esibisce in numerosi assoli alla Gary Rossington (Lynyrd Skynyrd).

Anche William Fitzsimmons, in un palco che vede solo due microfoni e tre chitarre, è accompagnato da un chitarrista acustico, che fa da contraltare alla chitarra classica arpeggiata dal cantante.

Lo show si apre come l’album celebrato: “Afterall”,  cruda ed emotiva come del resto tutto il contenuto dell’album.

La setlist prevede ovviamente tutti i brani dell’album in ordine sparso, con qualche intro dove il cantante rivela una notevole ironia e si toglie la maschera malinconica facendo battute autocommiseranti e condividendo aneddoti divertenti/tristi riguardo a questo divorzio come in “Please Forgive Me” dove cercava di scusarsi con la ex raccontando che fare le scuse era la sua specialità, o l’invito a ballare su “Just not each other”.

Una volta finiti gli undici brani sui dodici dell’album, William, ora solo sul palco si esibisce in brani più o meno recenti come una bella cover di “Chicago” di Sufjan Stevens, che come ricorda è la città capitale dell’Illinois dove vive con i tre figli a Jacksonville, posto orribile ma che piace ai kids.

Gli encore si svolgono tra il pubblico con una versione senza amplificazione di “Passion Play” dal primo album e “Beautiful Girl” e prima di andarsene regala, inaspettatamente, la chitarra acustica ad un incredulo fan.

Come tutta la sua produzione i suoi live rimangono una sorta di esperienza contemplativa, un’opportunità per perdersi nella bellezza della vulnerabilità e nel potere delle melodie certo poi quello che viene raccontato è un altro discorso, profondo e complesso che solo un autore come William Fitzsimmons può rendere quasi piacevole.

(Raffaele Concollato)