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Terraforma, per l’edizione 2024, si è spostato nel cuore di Milano assumendo un’inedita forma urbana quasi itinerante che ha offerto ai presenti e alle presenti un’esperienza molto diversa rispetto al tradizionale scenario, magico e fuori dal tempo di Villa Arconati.
Uno dei festival italiani più conosciuti e rispettati all’estero (e più frequentati, nel corso di un decennio da migliaia di persone da altre parti d’Europa e del mondo) è stato accolto dagli spazi della Triennale e della celebre area verde che la ospita, Parco Sempione, ma non ha trasformato la sua direzione artistica. Al centro della programmazione guru dell’avanguardia e nuove contemporaneità (Robert Henke, Acusmonium Audior, David Toop, su tutti, ma anche Kembra Pfahler, Damsel Elysium), ma non si è rinunciato al clubbing, grazie alla collaborazione con Gatto Verde, lo spin-off milanese di Club Adriatico che nella notte di sabato ha ospitato al DI4 di Porto di Mare/Corvetto, insieme a uno maestri incontrastati della techno, l’infallibile DJ Nobu, la promettente ojoo facendo brillare in maniera quasi accecante il talento della newyorchese livwutang (a mani basse il miglior set del festival).
Molto potente come impatto visivo e concettualmente dal punto di vista dell’inclusività la domenica pomeriggio a cura di Hundebiss organizzata al Teatro Continuo Burri di Parco Sempione. L’ingresso libero ha dato una varietà di pubblico e una vetrina inedite a Terraforma inserendo il festival in un contesto urbano come mai prima in passato. Il resto l’hanno fatto i live di Plethor X e del duo Valentina Magaletti/Nidía prima dei djset di Kelman Duran e di Chima Isaaro.
Se Terraforma è pronto a scrivere una nuova storia in chiave EXO, lo consigliamo già da ora a tutti.