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Esce oggi per Bella Union il sesto album in studio del cantautore John Grant. Si intitola The Art of the Lie ed è prodotto da Ivor Guest. Segue Boy from Michigan, uscito tre anni fa. In questo periodo di tempo, però, Grant non aveva interrotto le uscite, dando alle stampe nuovi lavori con i progetti Creep Show e Midlake. Nell’annunciare questa nuova uscita il cantautore aveva diffuso il singolo “It’s a Bitch”, perfetto biglietto da visita del disco, che sposta il focus della produzione di Grant dal folk cantautorale e poetico a un electro-pop diretto e a tratti addirittura vicino al mondo dance.
La cupezza e la malinconia caratteristiche del cantautorato di Grant non scompaiono ma vengono traslate in una dimensione musicale molto differente dalle precedenti, dove assumono, quindi, fattezze particolari e spesso inedite. È un album che, come lo descrivono le note che accompagnano la sua diffusione, «lega il trauma infantile a postumi adulti sedimentati, gemellandoli con il malessere politico dell’America 2024»: è un disco anche politico, insomma, dove individuo e collettività si incontrano e si scontrano e dove la realtà intorno all’artista viene descritta con sarcastica ma al tempo stesso cinica e spietata sincerità, che si tratti della mancanza di rispetto nei confronti delle minoranze o della crisi culturale e sociale che gli States stanno attraversando. Gli altri singoli diffusi prima dell’uscita del disco sono stati “The Child Catcher” e “All That School for Nothing”.