[Scoutcloud] La meditazione sonora afrofuturisca dei Black Decelerant

L’etichetta newyorkese RVNG Intl. pubblica il secondo volume della serie Reflections, il primo – uscito con il nome Reflections Vol. 1: Let the Moon Be a Planet a marzo 2023 – ha visto collaborare Steve Gunn e David Moore. Questo nuova pubblicazione della serie segna il debutto discografico dei Black Decelerant, duo composto da Khari Lucas (aka Contour) e Omari Jazz. La collaborazione tra i due artisti nasce nel 2020, quando realizzano delle sessioni in remoto alla ricerca di una propria dimensione meditativa ed esistenziale. Nella nota stampa, in cui si racconta la genesi di Reflections Vol. 2: Black Decelerant, Omari Jazz afferma che il progetto Black Decelerant vuole essere in parte una sfida allo «spazio che ti chiede di fare di più del tuo stato naturale e ti spinge attivamente verso lo sforzo eccessivo o l’esaurimento, e tutte queste idee capitaliste in fase avanzata». I nove brani, pubblicati su disco, sono delle riflessioni ambient-jazz afrofuturistiche strumentali con una forte componente immaginifica, introspettiva: il racconto di un mondo interiore. Nel bandcamp del gruppo del gruppo – per esempio – si parla di «meditazioni sonore sui temi dell’essere e del non essere nero, della vita e del lutto, dell’espansione e della limitazione, individuale e collettiva». Un fare musica, quello del duo, esperenziale: di percezione e pensiero.

(Monica Mazzoli)