L’agenda dei Live della settimana (#27, 2024)

Settimana di grandi nomi e festival (noi con le interviste curate da Raffaele ve li avevamo già anticipati) a cui si unisce il Kappa Futur di Torino nel weekend con protagonista Four Tet.

Lunedì 1 Luglio – THE LIBERTINES, Villa Ada, Roma

Pare che i Libertines siano sopravvissuti a loro stessi ma soprattutto siano tornati a divertirsi parecchio sul palco. L’alchimia e allo stesso tempo i dissapori della coppia Pete Doherty/Carl Barât ci hanno regalato non solo pagine scandalistiche da tabloid ma anche grande letteratura rock’n’roll. La centrifuga di canzoni di quel folgorante esordio Up The Bracket e dell’omonimo sophomore era e rimane un susseguirsi di inni generazionali per bohemien millennials: caotici e decadenti, già disillusi ma sempre romantici. Ora Peter, Carl, Johnny e Gary sono tornati con un nuovo, stupendo album dopo 9 anni: All quiet on the Eastern Esplanade è il suo titolo con produzione di Dimitri Tikovoi (Placebo, Charli XCX, Blondie). Open Act: The Lira Biglietti a questo link.

Martedì 2 Luglio – ARCADE FIRE, Fiera, Milano

I canadesi Arcade Fire tornano in Italia con una data unica che si terrà martedì 2 luglio 2024 presso la Fiera Milano Live. Sarà l’occasione per ascoltare il loro album di debutto (e insuperato capolavoro) Funeral eseguito per intero, di cui si celebra il 20esimo anniversario, oltre agli altri successi del gruppo definito “la più grande live band del mondo” dal Daily Telegraph. Special Guest: Levante. Biglietti a questo link.

Giovedì 4 Luglio – RIDE, Arti Vive, Soliera (MO)

Mentre i Ride lavoravano al loro straordinario nuovo album, il quartetto si è reso conto di aver superato, con la loro seconda fase, la durata della loro formazione originale. Quando Andy Bell, Laurence “Loz” Colbert, Mark Gardener e Steve Queralt si sono riuniti nel 2015, lo hanno fatto con il desiderio di ricreare quella magia musicale che li aveva resi una delle band britanniche più emozionanti della fine degli anni ’80 e inizio ’90. Certo, c’era un’eredità da celebrare, anniversari di album da commemorare e vecchi classici da rispolverare, ma ciò che i Ride desideravano veramente era continuare a innovare, riprendendo il filone che li aveva resi così entusiasmanti in origine. Si trattava di una reunion motivata da una sensazione di lavoro incompiuto. Da allora sono stati pubblicati due album, “Weather Diaries” del 2017 e “This Is Not A Safe Place” del 2019, dischi che hanno riacceso la scintilla, conquistando sia i fan di lunga data sia un nuovo pubblico. Tutto sembra aver condotto a “Interplay”, il loro settimo album. E’ il suono dei RIDE che collegano tutti i punti, combinando gli attacchi di chitarra frenetici, i groove ipnotici e i ganci melodici sognanti dei loro primi lavori con un template sonoro più ampio, che include sfumature di synth, folk psichedelico, ritmi elettronici e paesaggi sonori noir-pop. Data unica in Italia, 18 Euro +dp.

Giovedì 4 Luglio – BDRMM, Spazio 211, Torino

Cresciuti sotto l’ala protettrice dei Mogwai – che prima li hanno scoperti, poi li hanno scelti come opening act delle date del tour, e infine li hanno scritturati per la loro etichetta, la “Rock Action” – i bdrmm hanno in pochissimo tempo acquistato uno status di band internazionale. Il merito è solo loro e dei due album usciti finora, “Bedroom” e “I Don’t Know”, nei quali mettono in mostra una nuova e sorprendente versione di tutto quello che è la musica suonata con le chitarre. Shoegaze, dream pop, incursioni trip hop e strumentali: mai domi e in continua evoluzione, nel loro sound confluisce tutto il meglio della tradizione rock e derivati britannica. La venue è sPAZIO211 OPEN AIR, Parco Sempione (Torino). Prevendita su Dice.

Giovedì 4 Luglio – CALEXICO, Fortezza Santa Barbara, Pistoia

I Calexico di Joey Burns e John Covertino, che prendono il nome da un’omonima città della California, pubblicano il primo album nel 1997: Spoke. Tuttavia, solamente con il secondo, The Black Light (1998) si assicurano il successo: il disco è un mix ben bilanciato e perfettamente orecchiabile di musiche tradizionali e popolari, dal folk al rock, alla musica messicana delle orchestre mariachi per arrivare agli echi della musica balcanica, peruviana e caraibica. Nel 2000 pubblicano Hot Rail, in cui si sentono più forti le influenze jazz e messicane anche se rimane comunque presente la primaria influenza rock della band. Questa tendenza dei Calexico è confermata dai successivi Feast of Fire (2003), in cui si fa strada anche una sottile influenza psichedelica ed elettronica, e In The Reins (2005) registrato in collaborazione con Iron and Wine (pseudonimo di Samuel Ervin Beam). Ancora tre lavori prima di The Thread That Keeps Us del 2018 che onora sia la duratura tradizione musicale che la sicurezza nella composizione della band, arrivando a definire uno standard nuovo, in quello che Burns evidenzia come: «un po’ più di caos e rumore […] rispetto ai lavori fatti in passato». Per celebrarne la pubblicazione si esibiscono in Italia, all’Alcatraz di Milano, nel Marzo del 2018. L’anno successivo tornano in Italia, per una serie di concerti che iniziano al Giardino della Triennale di Milano, a seguito della pubblicazione di Years to Burn (2019) nato dalla seconda collaborazione con Iron and Wine. L’ultimo album del gruppo è Seasonal Shift del 2020. Biglietti a questo link.

Venerdì 5 Luglio – QUEENS OF THE STONE AGE, Ama Music Festival, Bassano Del Grappa (VI)

L’iconica band statunitense sarà protagonista a luglio 2024 di alcuni concerti in Italia (data di Roma sold out). I Queens Of The Stone Age sono pronti a portare sul palco i brani che hanno scritto tra le migliori pagine del rock degli ultimi vent’anni e quelli dell’ultimo disco “In Times New Roman…”, tra ritornelli ipnotici e groove fuori dal comune, punteggiati da sfumature di turbolenza psichica che daranno vita ad un live impetuoso. La band, composta nella sua formazione attuale da Joshua Homme, Troy Van Leeuwen, Dean Fertita, Michael Shuman e Jon Theodore, che ha pubblicato otto album in oltre 25 anni di carriera, si è imposta come una vera e propria fonte di ispirazione per un intero genere di musica rock ed è entrata a pieno titolo nell’Olimpo della musica mondiale. Biglietti a questo link.

Sabato 6 Luglio – GILLA BAND, Lars Rock Fest, Chiusi (SI)

Anche quest’anno il Lars Rock porterà nei Giardini Pubblici di Chiusi Scalo i protagonisti della scena indipendente internazionale per tre giorni come sempre con ingresso gratuito. Il sound cataclismatico dei Gilla Band, quartetto di Dublino, rifugge l’essere classificato in un singolo genere, con chitarre noise-rock incalzanti, pesanti ritmi di batteria ipnotica e la voce sofferente, abbinata a testi arguti e spesso surrealisti del frontman Dara Kiely. The Guardian riassume il loro sound come “un’espressione perfetta dell’impulso autodistruttivo essenziale del rock’n’roll”. Pionieri dell’alternative music irlandese contemporanea e noti per i loro incredibili spettacoli dal vivo, i Gilla Band hanno firmato nel 2015 come Girl Band per la storica Rough Trade Records e hanno pubblicato il loro album di debutto Holding Hands With Jamie riscuotendo un successo dilagante di pubblico e critica. Dopo i consensi raccolti dal secondo album The Talkies e dal terzo Most Normal, uscito a ottobre 2022, la band è recentemente tornata con il singolo visionario Sports Day. In giornata anche The Ditz e Any Other, ingresso gratuito.

Domenica 7 Luglio – SLOWDIVE + I HATE MY VILLAGE, Piazza Castello, Sesto al Reghena (PN)

Nata a Reading in Inghilterra nel 1989, la band fondata da Rachel Goswell (chitarra e voce) e Neil Halstead (chitarra e voce), il chitarrista Christian Savill, il bassista Nick Chaplin  e il batterista Simon Scott, è considerata tra i principali esponenti del genere shoegaze. Si sono sciolti nel 1995 per poi riunitisi nel 2014 con all’attivo cinque album, due raccolte e cinque EP, hanno definito un pezzo di storia della musica rock britannica e non solo. Fondata dai pesi massimi del panorama musicale italiano come Adriano Viterbini(BSBE), Fabio Rondanini (Afterhours, Calibro 35), Marco Fasolo (Jennifer Gentle) e Alberto Ferrari (Verdena), I Hate My Village pubblicano l’omonimo album d’esordio nel 2019 per La Tempesta. Dopo due anni, il 6 agosto 2021, prende vita “Gibbone”, un EP anticipato dal singolo “Yellowblack”. È un lavoro che nasce da jam session registrate su una demo casalinga di quattro tracce e cassetta e il frutto di questo mix straordinario è, ancora una volta, un suono che rispecchia la continua voglia di contaminarsi e ampliare il proprio registro creativo e porta con sé i ritmi dall’Africa, la psichedelia e note pop. Biglietti a questo link.