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In occasione del loro debutto dal titolo “Woof.”, abbiamo sentito i Fat Dog, band esordiente di Brixton, dal sound decisamente originale e sorprendente in procinto di arrivare anche in Italia, il 16 settembre, a suonare live (Arci Bellezza, Milano). La formazione vede Joe Love (voce), Chris Hughes (tastiere/synth), Ben Harris (basso), Johnny Hutchinson (batteria) e Morgan Wallace (tastiere e sassofono).
“WOOF.” è un titolo audace. Era sempre stato nei piani o è emerso spontaneamente dalla musica?
FD: Joe sostiene di essere stato visitato dagli alieni. Puoi crederci o no ma gli alieni ci hanno detto di chiamarlo Woof!
Hai descritto il tuo sound come una “fusione caotica” di techno, punk, klezmer e psichedelia. Come si uniscono queste influenze apparentemente disparate in “WOOF.”?
FD: È tutta musica dance, solo fatta in modi diversi. Se metti insieme dieci diversi tipi di musica dance, si spera che tu ottenga qualcosa che piaccia alla gente, qualcosa che li prenda a schiaffi
Gli spettacoli dal vivo sembrano essere una parte cruciale dell’esperienza Fat Dog. Come si traduce l’energia dal palco allo studio in “WOOF.”?
FD: La versione da studio e quella dal vivo saranno sempre diverse e questo è emozionante per certi versi. Siamo stati in grado di fare cose in studio che non potremmo nella vita reale. Speriamo di aver mantenuto l’energia in entrambi i modi, questa è la cosa principale che ci interessa.
James Ford ha co-prodotto “WOOF”. Come ha contribuito a dare forma al suono dell’album?
FD: James Ford è stato bravo ad aiutare a finire l’album, altrimenti ci staremmo ancora lavorando. Ha una vasta gamma di idee riguardo alla produzione e anche una grande capacità di dire: “questa traccia è finita ora, smettila di modificarla e vai avanti!”.
“WOOF”. non ha il solito singolo ma un mucchio di tracce. Perché hai scelto queste 5 tracce?
FD: Sono tutti potenziali singoli, non c’è nessun riempitivo!
La grafica di “WOOF”., con un cane che sovrasta una città, promette di essere selvaggia tanto quanto la musica. Puoi raccontarci un po’ del concetto alla base?
FD: La grafica è fatta da me, sinceramente. Volevo creare un mondo intero e ho realizzato un vero modello e oggetti di scena che ho fotografato per ottenere l’immagine. Come la musica, vogliamo creare un mondo in cui si possa andare. Frank è stato ispirato dai fratelli Chapman e dal principio di dislocazione Aftermath.
La batteria (non il sassofono :-D) in Fat Dog dà una grande spinta alle canzoni: che tipo di energia stai cercando di creare con la batteria in “WOOF.”?
FD: Johnny (il batterista) è un ragazzo estremamente laborioso, volevamo che la batteria fosse implacabile e spingesse la musica più “avanti”. È musica ritmica
“WOOF.” è il vostro album di debutto. C’è una storia o un tema particolare che attraversa tutto il disco?
FD: Spetta all’ascoltatore decidere, ma la maggior parte dei testi sono positivi in altri, magari anche in modo apocalittico, parla della forza indomabile dello spirito umano.
Con “WOOF.” in arrivo sugli scaffali a settembre, quali sono i tuoi piani per scatenarlo dal vivo? Dovremmo aspettarci delle idee folli per il tour italiano?
FD: Dovrai venire a scoprirlo!
Infine, per i nuovi ascoltatori, come descrivereste l’esperienza di ascoltare “WOOF.” in tre parole?
FD: Cane mangia cane (“Dog eat dog” nell’originale, NdR.)