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Deadletter + Genn + Komarov Magnificent Backflip, Covo di Bologna, 19 Ottobre 2024
Un sabato di metà Ottobre. Torno a Bologna con l’amico Francesco, che era con me anche per i King Hannah pochi mesi prima. L’acqua dal cielo sembra dare una tregua allo start di Rimini Nord in orario 20.30. Ma causa coda (incidente) e i rallentamenti per vento forte si arriva a Komarov Magnificent Backflip – una sorta di King Gizzard & The Lizard Wizard nostrani – quasi terminati.
Entriamo al Covo Club e c’è tensione nell’aria. Ivan, storico frequentatore modenese, racconta di una strada provinciale ai limiti dell’agibilità; Marco, il direttore artistico, ci dice che il dj set a tema Cool Britannia inizialmente previsto dopo i live non ci sarà. Giungono notizie preoccupanti dall’altro lato della città, dove i torrenti che scendono dalle colline hanno rotto gli argini: alla fine in ventiquattr’ore risulterà caduta la pioggia di tre mesi autunnali.
Tanti che avevano preso il biglietto (evento sold out) sono quindi costretti a rinunciare ma chi c’è vuole divertirsi…e ballare. A cominciare dalla frizzante performance del quartetto tutto al femminile delle Genn, maltesi trapiantate a Brighton, che offrono un rock dalle venature tanto gotiche quanto heavy, nella distanza che intercorre tra Sisters Of Mercy e Deftones. “unum” è l’LP di esordio uscito nell’Ottobre 2023 per Liminal Collective, dove spiccano una visionaria “Apparition no. 7 ” e il riff bruciante di “Days And Nights”. Punti di forza l’estensione vocale della leader Leona e il muro di suono prodotto da basso e chitarra, con interessanti svisate dense di groove e rumore.
Alle 23 è il turno dei Deadletter. Il sestetto dello Yorkshire ha pubblicato da nemmeno un mese “Hysterical Strength” per la So Recordings e torna dopo un anno esatto nella venue che era già impazzita per loro; infatti noto una audience particolarmente giovane e con presenze straniere, che intona le canzoni come se le conoscesse da sempre. D’altronde la band è rodata al massimo, con il frontman Zac Lawrence a guidare le danze, una sezione ritmica, Alfie Husband (batteria) e George Ullyott (basso), da paura (che li fa epigoni di Happy Mondays e Madness) e i due chitarristi Sam Jones e Will King a dialogare come si usava nei Franz Ferdinand dei tempi belli.
Sedici brani niente meno che fantastici, tra instant classics quali “Binge” e “More Heat!” anche in territori LCD Soundsystem a episodi scuri e dal gusto antico – una “Auntie Christ” dove Lawrence imbraccia la chitarra acustica ricordandomi “Drowning Man” degli U2, o nel sax dolente di Poppy Richler a permeare “Mother”. Un gruppo di ragazzi, ma a cui stanno a cuore le questioni del proprio paese (l’ironia nei versi “Hilarious as stand-up, more like a sit-down or a law-low/This isn’t comedy, it’s presents, futures” che prendono di mira la tory Liz Truss, in “Deus Ex Machina”).
Esaltanti “Relieved” e “The Snitching Hour”, realizzate come singoli, che accendono il pubblico tra stage diving e un pogo catartico. I Deadletter hanno un’energia così travolgente che sembrano lottare con le forze della natura che devastano lì di fuori: personalità, grandi canzoni e un senso pop e per il ballo che li mette vicino alle esperienze post-punk che sto apprezzando maggiormente negli ultimi tempi – High Vis, Yard Act e Drahla. Autografi di rito e una birra per poi raggiungere tutti casa il prima possibile.
La scaletta dei Deadletter a Bologna:
Credit to Treason
The Snitching Hour
Mother
Bygones
Degenerate Inanimate
More Heat!
Practise Whilst You Preach
Relieved
Hero
Hysterical Strength
Auntie Christ
Mere Mortal
A Haunting
Deus ex machina
Binge
It Flies
(Matteo Maioli)