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#Richiami
Una gemma di italianissimo rock’n’roll concepito e realizzato nella Grande Mela ritrova la luce. Grazie alle etichette Go Down Records e Bare Bones Productions abbiamo di nuovo tra le mani il quinto album in studio dei CUT, “Annihilation Road”. Questa edizione è in vinile naturale trasparente con custodia bauletto.
Uscito originariamente nel 2010, per le session di registrazione il gruppo – Ferruccio Quercetti e Carlo Masu, entrambi chitarra e voce con Francesco Bolognini alla batteria – si trasferì a New York per lavorare con l’ingegnere del suono, musicista e produttore Matt Verta-Ray (Speedball Baby/Heavy Trash). Il rapporto tra il trio bolognese e Matt naque on the road, grazie agli show che i CUT condivisero nel 2006 con le band del chitarrista in Italia ed Europa continentale. Matt gestisce lo studio interamente analogico N.Y. Hed, situato nel Lower East Side, dove ha lavorato con artisti come Ronnie Spector, The Oblivians, Dirtbombs e The Jon Spencer Blues Explosion. Partner di Matt in studio era Ivan Julian, chitarrista dei progenitori del punk newyorkese Richard Hell and The Voidoids, che ha curato l’editing e la masterizzazione del disco.
Realizzare “Annihilation Road” è stata un’esperienza entusiasmante per i CUT, immersi nell’ambiente che generò gran parte della musica che li ha ispirati dai loro esordi nel lontano 1998. Possiamo definirlo come l’album ideale per iniziare a conoscerli, perchè traguardo e allo stesso tempo un punto di partenza per la band che sono oggi. Non è un caso che le canzoni qui contenute formano tuttora la spina dorsale dell’infuocato live show del trio ora con Tony Booza dietro le pelli. Dal blues marcio di “She Gave Me Water” alle tentazioni dance-punk di “Strange Kind Of Feeling”, passando per i rumorismi da gioventù sonica di “Trouble (Clockwork Blues)”. Per non citare le anthemiche “Awesome” – nella lezione dei Fall e in omaggio ai Doors – e la title track degna delle formazioni garage-rock citate qui sopra (e con quel tocco di wurlitzer ad opera di Bolognini che fa tanto sixties).
Energia strabordante, passione e creatività a fiumi per una band che ci invidiano anche oltre confine.
82/100
(Matteo Maioli)