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Una top 7 altamente soggettiva, in cui le migliori uscite della settimana sono raccolte per temi. Al vostro gusto personale decidere ciò in cui siete davvero più a vostro agio.
7. U wanna dance?
Apriamo le danze anche in senso letterale, con due approcci differenti all’elettronica. Da una parte la collaborazione tra due pesi massimi ovvero Kaitlyn Aurelia Smith e Joe Goddard per un singolo intitolato “Neptunes” che anticipa la pubblicazione di un omonimo EP il 22 novembre. Dall’altro i ritmi serrati di Verraco, tra i produttori più chiacchierati del settore nel 2024, con un intero set filmato a Stoccolma per Boiler Room.
6. Decennali ruggenti
Dopo dieci anni dal debutto le Mannequin Pussy sono finalmente sulla cresta grazie all’ottimo riscontro del loro “I Got Heaven” e le troviamo qui intente a firmare uno dei migliori KEXP dell’anno. I Cloud Nothings invece festeggiano il decennale del loro “Here And Nowhere Else” con una doppia ristampa il cui disco bonus include svariate versioni dal vivo di quel periodo.
5. Riccardoni stravaganti
Se si parla di competenza tecnica e approccio creativo due tra i nomi di riferimento della scena contemporanea sono Kassa Overall e Geordie Greep. Il primo, non a caso sotto l’ala della Warp Records, si cimenta in una cover di un classico degli Outkast. Il secondo, parcheggiata a quanto pare definitivamente l’esperienza black midi, esce proprio oggi con il suo primo album solista dal quale proviene questa frizzantissima “Blues” presentata dal vivo a Brooklyn.
4. Il bel cantautorato
Poco importa che sia poi declinato in chiave più o meno indie, più o meno folk, più o meno country. C’è un buon campionario di rappresentanze uscite nell’ultima settimana. In primis l’acclamato MJ Lenderman, già chitarra nei Wednseday in parallelo ai quali conduce da tempo una carriera solista oggi ai livelli del progetto principale grazie all’ultimo “Manning Fireworks”. Lo stesso discorso vale per Adrianne Lenker, anch’essa ormai affermata come nome di prima grandezza indipendentemente dal fatto che esca a nome suo o con i suoi Big Thief. Meno famosi almeno per il momento ma sempre molto apprezzati dalla critica e da quelli che seguono il genere sono i Florist: capitanati dalla brava Emily Sprague, già autori di quattro album e inclusi di recente nella colonna sonora di “I Saw The TV Glow”, tornano adesso con un singolo intitolato “This Was A Gift”. Da Hiroshima via Canada arriva invece l’asso meno famoso del poker, Jonah Yano, che tuttavia non è sfuggito al radar della sempre attenta Clairo che impreziosisce “Snowpath” non solo con la propria voce ma anche con il flauto.
3. Quattro sfumature di black
Due modi quasi opposti di intendere la cultura black ma ugualmente interessanti, uno che predilige i toni bianco e nero e l’altro invece quelli coloratissimi, con tutto ciò che ne consegue sul piano del suono e dei contenuti. Sul lato bianco e nero abbiamo due nomi di casa backwoodz, sicuramente il miglior collettivo / label in materia rap degli ultimi anni. Il titolare billy woods non è coinvolto a questo giro ma lo è il suo partner nel progetto Armand Hammer, ovvero E L U C I D, il cui album “REVELATOR” uscirà l’11 ottobre, anticipato da questa “THE WORLD IS DOG”. Oltre a lui abbiamo anche un live degli ShrapKnel, duo che ha debuttato su backwoodz quest’anno con l’ottimo “Nobody Planning To Leave” e di cui presenta i brani dal basement di WNYU, emittente radio dell’università di New York. Sul lato colorato due ragazze che pur avendo una loro forte personalità sembrano avere ereditato in pieno l’attitudine di Missy Elliott. Tierra Whack non è un nome nuovo: il suo “Whack World”, caratterizzato da brani della durata di un minuto e accompagnato da uno dei visual album più geniali mai visti, le aveva già garantito più di un riflettore. “World Wide Whack”, il suo album di quest’anno, è decisamente più compiuto ma i video come quello di questa “MOOVIES” confermano Tierra come una delle figure più eccentriche, fresche e divertenti della scena. Dal Sud Africa arriva Moonchild Sanelly, un’artista che qui in Italia ha ancora bisogno di visibilità ma che su scala mondiale è già affermata da anni grazie anche alle collaborazioni con Gorillaz, Self Esteem, Ghetts e molti altri. Qui un intero set dall’ultimo Reeperbahn Festival di Amburgo.
2. Lo sguardo all’indietro
Se è vero che la nostalgia non è mai stata così di moda, come sembra confermare anche l’attenzione generale verso i ritorni di Oasis e Cure, non è un male concentrarci anche sui gruppi classici proponendo sì materiale di repertorio ma pubblicato su YouTube solo nell’ultima settimana. Di seguito quindi trovate non solo un concerto degli Interpol del 2005 in celebrazione del ventennale di “Antics”, non solo un live dei Roots al North Sea Jazz Festival del 2003, non solo un live degli Animal Collective del 2007 alla Maroquinerie di Parigi, ma anche un nuovo documentario di ARTE su Michel Gondry che ne racconta il percorso con i commenti dei collaboratori e degli artisti con cui ha lavorato, immagini inedite dal backstage dei meravigliosi video che tutti conosciamo e molto altro ancora.
1. Lo sguardo in avanti
E giusto per chiudere in contraddizione ecco tre nomi che magari non hanno l’ambizione di definire il futuro ma di certo inseguono un presente diverso. I meno attenti sappiano che per loro garantiscono tre etichette-monumento per quanto riguarda sperimentazione, ricerca e contaminazione ovvero Drag City, RVNG e International Anthem.