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#thanks4allthefish!
4 consigli di ascolti di roba uscita ultimamente, un po’ alla rinfusa, un po’ come piace a noi.
LADY BLACKBIRD, “Slang Spirituals” (BMG, 2024)
Sembra essere tornati ai vecchi tempi dei Gnarls Barkley: Lady Blackbird, nome d’arte di Marley Munroe (classe ’85) torna con il suo secondo album con lo stesso produttore Chris Seefried e l’alchimia continua. Si tratta di soul molto ben fatto e coinvolgente: i primi due brani “Let Not (Your Heart Be Troubled)” e “Like a Woman” sono un uno-due che metterebbe al tappeto tutti (specialmente il brano d’apertura). La voce di Lady Blackbird non sarà quella di Nina Simone ma ha comunque qualcosa di fresco.
SHED SEVEN, “Liquid Gold” (Cooking Vinyl, 2024)
Il brit-pop va di moda ultimamente, no? E noi puntiamo i riflettori su questo nuovo album degli Shed Seven, “Liquid Gold“, che è un tributo ai 30 anni della loro carriera.
I classici della band (più l’inedito “All Roads Lead To You”) sono reinterpretati con l’aggiunta di un’orchestra. Da non perdere (ascoltarsi “Speakeasy” please) e riprendere fuori il debutto “Change Giver” (1994).
CHLOE SLATER, “You Can’t Put A Price On Fun” (2024)
Qui siamo invece alle prese con EP, ma davvero notevole: Chloe Slater è una 21enne di base a Manchester che pare si sia fatta notare mettendo dei brandelli delle sue canzoni su TikTok nonostante i suoi testi siano fortemente politici (o forse proprio grazie a quello). NME l’ha già intervistata lo scorso maggio, noi l’aspettiamo sulla lunga distanza convinti che potrebbe essere un’artista particolarmente riconoscibile e intanto ci godiamo questo EP (canzone consigliata: “Nothing Shines On This Island”).
OCTOBER DRIFT, “Blame The Young” (2024)
Gli October Drift sono una band indie britannica del Somerset, formatasi nel 2014 e composta da Kiran Roy (voce/chitarra), Daniel Young (chitarra). Alex Bipsham (basso) e Chris Holmes (batteria). Il singolo di debutto della band, “Robots”, è stato pubblicato nel 2015 ma l’album di debutto, “Forever Whatever”, è arrivato nel 2020, poi abbiamo avuto “I Don’t Belong Anywhere” (2022) e ora “Blame The Young” (uscito il 27 settembre 2024).
Sono un po’ come dei National che strizzano l’occhio ai Joy Division (anzi, ai primi Editors) e anche al post-punk di questi anni e al pop-punk. Consigliato l’ascolto della titletrack (ma quel “Oh denial” finale è una citazione? Finire così può solo “Smell Like Teen Spirit”).
(Paolo Bardelli)