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Lorenzo BITW torna a pubblicare su Ninja Tune Production Music e lo fa con “Globale” un nuovo EP uscito il 13 settembre 2024 che lo riporta alle sonorità dei suoi esordi: fortemente percussive e vibranti, un incrocio di bass music e global club. L’EP nasce dalla commissione partita Ninja Tune Production Music, la divisione library della storica label inglese per cui il producer collabora stabilmente da un anno, chiamata “Global Rhythm”, con l’obiettivo di produrre dei brani upbeat con l’utilizzo di percussioni che arrivano da varie parti del mondo.
I riferimenti, come sempre, sono molto eterogenei e senza barriere geografiche: 2step, musica araba e mediorientale, UK Garage e soprattutto un approccio molto UK Funky che, come ci ha rivelato, presentando “Globale” è una delle principali ispirazioni del nuovo EP del dj e producer nato e cresciuto a Roma. Il suo approccio traversale nel corso degli anni ci ha fatto conoscere Lorenzo BITW per diversi lavori con label internazionali quali Future Bounce, Friends of Friends, Enchufada e appunto la storica Ninja Tune.
Queste le 7 ispirazioni di “Globale”.
1. Uk Funky
Lo Uk funky è un genere di matrice inglese che ha iniziato a circolare a Londra nelle radio pirata nel 2006 ed è andato avanti per 6/7 anni. Con richiami alle sonorità dell’house music, il genere uk funky è però denso e ricco di percussioni, ritmi sincopati e a differenza dell’house non ha mai avuto un vero “successo”. Per me è stato un genere d’ispirazione per le mie prime produzioni e per le mie influenze essendo il genere che andava quando ho scoperto le radio inglesi come Rinse FM. Ho cercato di ricreare quella “crudezza” del genere soprattutto in un paio di brani del mio EP, percussioni bassi e melodie semplici, elementi che vanno e vengono senza grandi variazioni o cambi armonici. Fra i maggiori esponenti del genere ci sono Roska, Lil Silva e Scratcha DVA che è stato anche il dj che ha creato l’acronimo di BITW.
2. Caffè
Amo il caffè e ho imparato nel corso degli anni a farne buon uso e a non abusarne. Avendo lavorato molto sull’EP di mattina o comunque di “giorno” il caffè è stato fondamentale per me. Sia quello bevuto a casa, sia quello preso vicino allo studio. Amo il the ma lo bevo solamente d’inverno e ho consegnato tutti i materiali a Ninja Tune a maggio quindi l’unica bevanda da bere la mattina per me era il caffè. Lo bevo senza zucchero amaro, ma non sono un vero duro.
3. Studiolo
Banalmente chiamato così su un gruppo di Whatsapp, lo studiolo è il mio “nuovo” studio che condivido con altri producer e musicisti a Roma. E’ uno spazio diverso da tanti altri studi dove sono stato perché non è sottoterra ed ha una bella luce naturale. Ero entrato da poco a far parte dello studio quando lavoravo sull’EP quindi per me è stato un luogo fondamentale di scrittura e di lavoro e mi ricordo ancora che i primi giorni che avevo accesso fremevo per andarci.
4. Carnevale di Londra
Il Carnival, o più precisamente il Notting Hill Carnival, è da anni per me un’ispirazione sia a livello visivo che a livello di sound. Rappresenta la celebrazione della sound system culture e della cultura caraibica a Londra. Forse saranno stati i racconti sentiti o le immagini che ho visto però in qualche modo ho sempre pensato che sia un luogo magico e che rappresenti in parte anche la mia musica che è la commistione di vari generi e culture. Piccola parentesi: non ci sono mai stato.
5. Globalizzazione
La globalizzazione è una parola che per la mia generazione ha avuto un’accezione negativa o è stato spesso associata all’omologazione e alla crisi economica. Nel mio EP però ha una accezione positiva o di ricerca, e mi piaceva usare la parola Globale, che è la traduzione del termine “Global” che è stato spesso un etichetta per la mia musica. Penso anche che la musica che pubblichiamo online abbia sempre meno un’appartenenza territoriale e che sia sempre più facile “scaricare” brani provenienti da ogni parte del globo e questo perché fa il dj e fa un lavoro di ricerca è una fonte d’ispirazione continua.
6. Flauto
Il flauto è uno strumento poco o raramente utilizzato nella musica elettronica, ma mi piaceva il fatto di utilizzarlo e campionarlo in alcuni brani dell’EP. Sia che sia un flauto più jazz che un flauto più etnico mi ha sempre affascinato come strumento e lo trovo fra gli strumenti a fiato uno dei meno invasivi e pesanti. Nel mio EP “Globale” si può sentire chiaramente l’utilizzo del flauto in un paio di brani (“Bookie” e “Saeeda”) e l’ho utilizzato in passato anche per altre mie produzioni. Come strumento è stato poi riscoperto ultimamente anche nel jazz ed in un chiacchieratissimo album uscito lo scorso anno, quello di André 3000.
7. Cowbell
In italiano si può tradurre come “campanaccio” e fa subito pensare ad una mucca o alla campagna, in realtà il cowbell è un elemento spesso presente in drum machine storiche (vedi la 808) ed è una percussione facilmente accostabile alla musica dance o alla house music. Durante la creazione dell’EP mi sono confrontato anche con i ragazzi dell’etichetta e la parola cowbell è stata una delle più ricorrenti. Fra le varie percussioni è quella che trovo più simpatica ed è anche una delle più facilmente riconoscibili.