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Prosegue H/EARTHbeat Festival a cura di Music Pool e Arci Firenze, per questo appuntamento, il festival dedicato alle musiche del mondo, sceglie l’Instabile di Firenze come palco per la band Fawda, capace di trasportare il pubblico attraverso il loro percorso sonoro. Nata a Bologna dall’idea di Fabrizio Puglisi, Danilo Mineo, Reda Zine e Brothermartino, la band Fawda fonde in maniera magistrale musica elettronica, jazz contemporaneo con le ricche sonorità della musica marocchina Gnawa.
Il concerto all’interno della circo struttura dell’Instabile, dà al pubblico la sensazione di un performance itinerante attraverso le tappe intraprese dalla band stessa nel loro percorso di creazione musicale. Il sound dei Fawda è incentrato sul suono profondo e caldo del Guembrì, al quale si fondono percussioni timbriche e metalliche Gnawa in contrapposizione a sintetizzatori elettronici e pad digitali. Questo mix di generi ha creato una trance musicale, che ha avvolto il pubblico fin dai primi istanti con un’atmosfera quasi ipnotica tra enticità, sufismo e antichi culti alla scoperta dell’Africa e della cultura musicale tradizionale Marocchina.
Durante il concerto, i Fawda hanno presentato il loro nuovo album pubblicato in vinile, frutto di una ricerca sul campo approfondita durante diversi viaggi in Africa. Questa esperienza ha arricchito la loro direzione artistica, portando nuovi suoni, immaginari, toni e temi di attualità, grazie alla collaborazione con musicisti marocchini della confraternita Gnawa di Essaouira. La band ha eseguito anche brani tratti dal loro nuovo vinile 7” intitolato «Abou Maye», prodotto in collaborazione con l’etichetta Brutture Moderne, arricchito con disegni a mano dell’illustratore Squaz. Tracce come “Abou Maye” e “Semien Hotel” raggiungono il pubblico e lo accompagnano durante il percorso tra le influenze musicali e culturali che ha vissuto la band in fase di creazione.
I membri della band hanno una sinergia e una passione che rende l’esibizione ancora più coinvolgente brano dopo brano. Le note del Guembrì, i ritmi incalzanti delle percussioni e le melodie avvolgenti dei sintetizzatori hanno creato un’esperienza sonora immersiva, che ha toccato le corde più profonde dell’anima del pubblico, fino a portarli a ballare insieme ai Fawda stessi, proprio come in un rituale Gnawa. Quindi si è trattato molto più di un semplice concerto; la performance dei Fawda è una celebrazione della musica come ponte tra culture, un’esperienza di connessione e di scoperta.