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Nel (bellissimo) video di “Nobody Loves You More” Kim Deal pare una ragazzina, e invece ha 63 anni. Ma sembra quasi vivere una nuova giovinezza, con l’arrivo del primo suo album solista dopo anni con Pixies e Breeders e dopo essere stata celebrata da Olivia Rodrigo, una delle paladine odierne del rock di oggi, come un suo mito. La Rodrigo infatti ha dichiarato che c’è stato un prima e un dopo aver ascoltato “Cannonball” e ha chiamato i Breeders ad aprire per i suoi concerti del “Guts Tour” questa primavera a New York e Los Angeles. Mica male.
“Nobody Loves You More” è un album lungamente voluto, che parte da più di dieci anni fa (“Are You Mine?” e “Wish I Was” sono state scritte nel 2011 e pubblicate nel 2013) e che Kim ha modellato con l’apporto di Steve Albini, che ci ha collaborato fino alla morte avvenuta, purtroppo come sappiamo, lo scorso maggio. Ma che ha comunque autoprodotto, segno di un’indipendenza reale e dimostrata da sempre, da quando aveva 16 anni e pure ora.
Musicalmente il disco è vario: la titletrack è una bossanova dolce e orchestrata, “Crystal Breath” sembra la canzone che St. Vincent non sa più fare, “Big Ben Beat” rimembra i fasti garage del ’90, “Summerland” si tinge di tinte old style da sogno. “Nobody Loves You More” è come i dischi di una volta: fatti con cura, a mano, in una bottega artigiana. Cercando di variare le atmosfere e i sentimenti, che la vita non è una monocorde allegria o malinconia ma un’insieme di entrambe.
76/100
(Paolo Bardelli)