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Ci si chiedeva da tempo quando tutti si sarebbero accorti di Nilüfer Yanya, e pare giunto il momento. Cioè: non si è sicuri che ciò avverrà, ma quello che sembra davvero importante sottolineare è che “My Method Actor” è un album che ha tutte la carte in regola per farsi notare ai più, e di conseguenza portare finalmente agli onori diffusi la cantautrice. Le prime due prove della cantante inglese (“Miss Universe” del 2019 e “Painless” del 2022) sono servite a farsi conoscere come un’artista originale e particolarmente attenta alla propria integrità, ma ora – con questo terzo album – la Yanya è pronta “per fare la headliner”, per così dire. E le classifiche di fine anno potrebbero essere una cartina tornasole di questo discorso. Vedremo. Ma com’è questo “My Method Actor”?
È un album curato e cesellato, in cui i sentimenti sgorgano come goccia a goccia, in cui la puntuale chitarra di Nilüfer viene abbracciata da arrangiamenti precisi, a volte scarnificati (“Binding”, “Mutations”, “Faith’s Late”) ma che vengono improvvisamente avvolti da archi e altri inneschi che riportano tutto a una specie di folk tra la terra e il cielo, tra il concreto e l’astratto, con una forte preponderanza peraltro per la frugalità.
Non si può definire pop, a mio parere questo è proprio il folk degli anni ’20, prendere una chitarra acustica o elettrica e costruirci canzoni attorno come farebbe un architetto accorto per una costruzione con qualche vezzo e molta solidità. E il risultato è molto ben strutturato perché i brani non possiedono cali, con invece i picchi del singolo “Like I Say (I runaway”) e della sinuosa “Call It Love”, oltre che “Just A Woman” (che però è persino meglio il remix di Boy Harsher). Un equilibrio probabilmente dovuto al fatto che la Yanya ha lavorato all’album unicamente con la produttrice discografica inglese Wilma Archer, e ciò connota l’lp di una buona unitarietà (“Per questo disco, abbiamo deciso di lavorarci insieme fin dall’inizio, solo io e Wilma Archer, nessun altro. E non l’abbiamo condiviso fino a quando non abbiamo quasi finito”, ha dichiarato la musicista a «The Talks»)
Nilüfer Yanya è diventata grande, non dimentichiamocelo.
81/100
(Paolo Bardelli)