Desire, Circolo Arci Bellezza, Milano, 12 dicembre 2024
Uscire dalla propria comfort zone. Un mantra che rigira nella testa e alle volte l’occasione non può essere persa per farlo. Questo non significa che va bene tutto, ma il curriculum dei Desire, band di origine canadese formata dalla bomba Megan Louise e dal marito Johnny Jewel, produttore, autore, ex Chromatics e tanto altro, dimostra che non sono certo i primi che passano per strada.
Al solito Circolo Arci Bellezza che nonostante la serata infrasettimanale è gremito di pubblico apre la serata Orion, il progetto di Orion Rigel Dommisse, artista del Vermont autrice di un set solo con keytar (la tastiera a tracolla) piena di luci e visuals che sono poi dei cartoni animati che spesso si sposano con i testi. Lei si definisce “cybernetic spacedisco”, che rende perfettamente l’idea.
Il duo, aiutato (da quel che si intuisce solo visivamente che musicalmente) dall’artista Louise Eva alle seconde tastiere, entra preceduto da un’intro di J. Jewel truccato come Ozzy Osbourne, che lancia alcune t-shirt al pubblico con una ostentata indolenza (cocktail in mano, passo sexy/felpato).
Il magnetismo del duo e i leggeri ammiccamenti di Eva nascosta dietro agli acchiali da sole vintage è determinante quando iniziano brani come “Black Latex” o “Don’t Call”, dal loro primo lavoro. Nella trascinante “Don’t Call” o nella più leggera “Liquid Dreams”, Megan riesce a polarizzare l’attenzione senza perdere di vista il partner che è sempre pronto a seguire il mood dell’artista in movenze e trovate sceniche azzeccate (il teschio, il trucco, il vestito succinto) mantenendo sempre una dose di autoironia e distacco che non permette fraintendimenti o cadute di stile. “Vampire”, accompagnata dai visuals a tema, è la più impressionante. Trova spazio anche la cover “Bizzarre Love Triangle” dei New Order e un brano dalla colonna sonora di Twin Peaks.
Gli encore, “Saturday”, “Sad Ibiza Song” (cover di Wolfram Eckert) e “Drama Queen”, sono un’ottima conclusione di un concerto sicuramente divertente e molto centrato sia musicalmente che a livello di performance che lo posiziona tra i più ‘stylish’ dell’anno.