Alla veneranda età di 88 anni, il pioniere dell’afrobeat Ebo Taylor è volato negli States per la prima volta nella sua vita per una serie di live sold out organizzati dalla losangelina Jazz Is Dead. Durante la permanenza l’artista originario del Ghana ha registrato un nuovo album con Adrian Younge, figura chiave della black music americana contemporanea, e Ali Shaheed Muhammad, ex membro degli A Tribe Called Quest.
I fiati vorticosi e le rudi chitarre presenti su Ebo Taylor JID022, in uscita per Jazz Is Dead il prossimo 31 Gennaio 2025, ricordano le seminali registrazioni degli anni Settanta che lo hanno reso uno degli artisti africani più importanti di tutti i tempi. Il disco è stato registrato nei Linear Labs di Younge e cattura percussioni poliritmiche e chitarre vibranti e confuse che dimostrano che il ritmo è fondamentale. L’ensemble di cantanti ghanesi di sottofondo emana un suono spirituale unico che riporta l’ascoltatore ai tempi migliori di Ebo Taylor.
Una delle componenti più esaltanti del disco è l’approccio caratteristico di Taylor agli stili vocali. I suoi testi accorati sull’amore, la pace e la spiritualità fanno eco a decenni di esperienza e saggezza. Canzoni come “Beye Bu, Beye Ba” parlano del rapporto con Dio, mentre altri episodi quali “Kusi Na Sibo” insegnano lezioni di vita sulla gratitudine. “Collaborare con Ebo Taylor per me è l’equivalente di lavorare con Fela Kuti – racconta Adrian Younge – Registrare il genio su nastro analogico mettendo in risalto lo stile dell’Africa degli anni ’70 è un sogno che non avrei mai pensato potesse diventare realtà!”.
La tracklist del disco:
1. Get Up
2. Obra Akyedzi
3. Kusi Na Sibo
4. Obi Do Woa (If Someone Loves You)
5. Nsa a W’oanye Edwuma, Ondzidzi
6. Beye Bu, Beye Bu
7. Feeling