Tapir!, Circolo Arci Bellezza, Milano, 21 novembre 2024
Provenienti dal sud di Londra il sestetto condotto da Ike Gray (voce e chitarra) ha avuto modo di farsi notare con il debutto ‘The Pilgrim, Their God and the King of My Decrepit Mountain’ di inizio anno.
Un mix di quello che in UK definiscono art-pop (che non è altro che una versione edulcorata del folk più sperimentale) e di indie-folk.
Un disco avvolgente, pieno di spunti e divagazioni ma sempre accattivante, ricorda l’esordio dei Black Country, New Road, più per i suoni che per i testi e la voce, molto particolare.
Visti in Italia in un paio di occasioni: una rapidissima apparizione al Ypsigrock e un set al Mojotic Festival, li si aspettava da tempo ad una ‘vera’ prova live.
Arrivati da un notevole numero di date in un Circolo ARCi Bellezza ampiamente popolato, il gruppo, rimaneggiato rispetto alla formazione originale: niente cornetta e ai synth una musicista italiana presentata come Francesca al posto di Emily Hubbard, si presenta visivamente molto più ‘pulito’ rispetto alle foto promozionali dove li si vede sempre o mascherati o truccati.
Ike Gray è il leader del gruppo e presenta brani e racconta qualche aneddoto dietro alle canzoni, mentre il divertito Will McCrossan alle tastiere regge il suono più riconoscibile del gruppo nei pezzi più difficili e ‘pieni’, loro sono decisamente il fulcro del gruppo.
I numerosi live fanno sì che i sei siano ben affiatati e le esecuzioni, anche di brani ancora inediti, sono senza sbavature ed eseguite con molta familiarità: “Eidolon”, essenziale e soffice, “My God” molto sentita e profonda e anche gli ultimi singoli “Nail in a Wooden Trunk” e “Hallelujah Bruv” ricordano che certi suoni possono entrarti nell’anima e farti tenere il fiato sospeso, anche solo per pochi secondi.
A gran richiesta poi viene eseguita in chiusura “Mountain Song”, che permette a tutto il gruppo di improvvisare e finire in un selvaggio finale, degno di una serata che ha visto le diverse facce del sestetto inglese venire fuori e convincere finalmente anche dal vivo.
Live promosso a pieni voti e anche il pubblico educato e impegnato a catturare ogni singolo sospiro che il suono della band riusciva a dare.
Li aspettiamo al secondo lavoro in studio, sperando mantengano le promesse fin qui ampiamente soddisfatte.
(Raffaele Concollato)