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Sulla cosa dei buchi neri in questa settimana è stato detto a sufficienza. Se non altro, la questione ha stimolato qualche pensiero su come rapportarsi con ciò che è in qualche modo inconcepibile. Ma un tuffo in un piccolo/sconfinato mondo irrazionale che confonde il dentro col fuori lo facciamo spesso. Tunnel e via di fuga. Si chiama canzone, dura quei tre minuti o tre miliardi di anni. T’incasina la vita e te la migliora nello stesso lunghissimo istante. Ho assemblato sette pezzi che mi son piaciuti tra quelli usciti in questi giorni.
07. The Garden e Mac DeMarco, insieme.
I gemelli Shears più Mac DeMarco. “Thy Mission” è il frutto di questa collaborazione che, sì, è innegabilmente fulminata ma conserva un certo rigore. Una carnevalata a tinte anche fosche. Insomma, The Garden al loro meglio.
06. Yeasayer di ritorno.
C’è stato quel momento, dieci anni fa in cui Chris Keating e i suoi Yeasayer erano sull’onda (amo ricordare l’ospitata con i Simian Mobile Disco). “I’ll Kiss You Tonight” col suo break beatlesiano prova a spingerli nel mare degli ascolti di oggi.
05. TR/ST, un singolo dopo l’altro.
Con “Colossal” procede l’avvicinamento a “The Destroyer”, l’album in due volumi che Robert Alfons si appresta a pubblicare. Bello che sia della partita anche Maya Postepski, la tipa che ha saputo dividersi fra Austra, TR/ST e la sua creatura Princess Century. Evviva il Canada, sempre.
04. Lust For Youth in Mexico City.
“By No Means” ha quel suono Sacred Bones con un giretto killer, spruzzate di New Order e aromi nordeuropei. Poi c’è il video girato a Città del Messico e direi che non manca più nulla.
03. Dai Journey agli Escort.
La coerenza electro-disco-funk dei newyorkesi si sposa con questo video remake di “Separate Ways” dei Journey come se fosse una cosa normale. Al di là del fatto che “Outta My Head” degli Escort è una roba che puoi solo amare, scopro che c’è tutta una tradizione di remake di quel video immondo.
02. Kaytranada inarrivabile.
“Dysfunctional” arriva un po’ di mesi dopo l’EP “Nothin Like U/Chances”, altra bomba che consiglio di recuperare. E il livello è ancora quello lì, praticamente inarrivabile. Qui con VanJess. Ho mai detto cosa penso del Canada?
01. Kevin Parker, che piaccia o meno.
Dopo l’esibizione al Saturday Night Live viene pubblicata la versione in studio di “Borderline”. E, personalmente la trovo meglio di come mi era parsa dal vivo. Ok, che piaccia o no, i Tame Impala del 2019 sono sulla scia di “Currents”.
(Marco Bachini)