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Nelle varie top ten dei “migliori pezzi antifascisti”, che si trovano in giro in rete (e non solo), di rado capita di leggere il nome di “Night Rally”, canzone – forse – poco conosciuta al grande pubblico del primo Elvis Costello. Un peccato: scrittura ispirata, tagliente e intesa – musicale – perfetta con gli Attractions.
“Night Rally”, brano suonato live a partire dal luglio 1977, fa parte, insieme a “(I Don’t Want to Go To) Chelsea”, delle tracce escluse dalla originale stampa americana di “This Year’s Model” (1978), edita dalla Columbia Records, che riteneva i testi dei due pezzi “troppo inglesi”: “Il primo singolo su Radar, “(I don’t want to go to) Chelsea”, è arrivato al n.16 nelle classifiche britanniche, anche se è stato rimosso dalla versione originale americana di This Year’s Model (insieme a “Night Rally”) dalla Columbia con il pretesto di essere “troppo inglese” a livello testuale”, racconta Costello nelle liner notes della ristampa di “This Year’s Model” del 2002.
Niente di più sbagliato: “Night Rally”, definita dal musicista e songwriter inglese come una “fantasia paranoica” *, è il ritratto, dalle sfumature fosche e visionarie (ma non più di tanto), di un’improvvisa marcia, ronda fascista, “pensi che siano stupidi. Pensi che siano divertenti. Aspetta fino a che ti costringeranno a correre al rally notturno” canta Costello nel ritornello e nel bridge rafforza il concetto “è proprio il tipo di piccola melodia accattivante. Per farti cantare nelle docce”.
Calembour velenosi, come nella miglior tradizione del Costello degli esordi, ma parole sempre attuali. Ancora oggi.
* ” “Night Rally”: Maybe it’s only a paranoid fantasy, but they always say it couldn’t happen here.” (Liner Notes, Girls Girls Girls, 1989)
(Monica Mazzoli)