Share This Article
Esattamente 10 anni fa veniva pubblicato “This Is Happening” degli LCD Soundsystem, un album che avrebbe dovuto essere il canto del cigno della band newyorkese ma che soprattutto fu un gran modo di entrare negli anni Dieci.
Nell’ambito delle celebrazioni del #LCDday siamo andati quindi a riascoltare oggi quell’album e mettere nero su bianco le sensazioni che ancora oggi ci trasmette
Dopo due dischi (senza contare “45:33”) praticamente perfetti che hanno ridato respiro e colore, grazie al potere di DFA, alla scena elettronica newyorchese degli Anni Zero, James Murphy e i suoi sodali si spostano da Brooklyn a Los Angeles per il terzo capitolo del progetto che si sarebbe chiuso di lì a poco per riaprirsi poi un po’ a sorpresa mezzo decennio più tardi.
“This Is Happening” è più che mai un album che fa da sintesi, da chiusura più che da apertura di nuovi orizzonti, rispetto al precedessore “Sound of Silver”.
Il post-punk, la rivisitazione electro della new wave e canzoni che funzionano bene come canzoni, chiudo definitivamente un cerchio e un ciclo.
E tracce come “Dance Yrself Clean” e “Home” a distanza di dieci anni suonano ancora come dei classici.
(Piero Merola)
E quindi, “This Is Happening” ne fa già dieci. Ma possono sembrare ancora di più se si pensa che in questo tempo Murphy ha fatto un arrivederci (travestito da addio) in grande stile, un capolino per Natale, una rentrée dal vivo e poi un ritorno su disco pieno di cuori e bellezza. E nel mezzo, nonostante il mare di bella musica degli anni ’10 è riuscito a mancarci enormemente. Insomma, ci ha fatto provare una gamma di sentimenti che qualcuno non saprebbe suscitare nemmeno nel doppio, di anni. Con questo disco si chiudeva magistralmente un’epoca di chitarre e schegge di strobo e cowbells. Murphy e il suo collettivo l’hanno chiusa nel momento in cui aveva senso farlo e con la (mezza) promessa che sarebbero ripartiti da quei versanti della musica degli LCD Soundsystem che nel 2010 s’andavano impreziosendo. E così è successo (sette anni dopo).
(Marco Bachini)
Non giriamoci troppo attorno: nel 2010 non ascoltavo ancora gli LCD Soundsystem.
Ci sono arrivato poco dopo, in tempo per godermi l’addio con il concerto al Madison Square Garden, ma in ritardo per metabolizzare il fatto che “This Is Happening” fosse stato concepito come il capitolo finale di un percorso.
La folgorazione per “Tomorrow Never Knows” (sempre loro), il krautrock, David Bowie, gli anni a fare a botte con altri teenager indossando una maglietta degli Smiths, il voler ostentare di non essere uguale a tutti gli altri, ma anche la sofferenza che essere un outsider comporta.
Tutto il disco è un continuo oscillare dei piatti della bilancia tra esplosioni di gioia e down depressivi, condito dai soliti brillanti monologhi interiori di Murphy. Se l’euforia fosse un cristallo, “This Is Happening” ne sarebbe una delle versioni più pure.
Never change, never change, never change.
(Carmine D’Amico)