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Siamo a meno uno al nostro compleanno (20 anni!) e anche il #tbt credo sia giusto di dedicarlo a Kalporz. A quando c’era “Live in Kalporz”: una mastodontica rassegna durata tutti i sabati dal 2003 al 2013 e tenutasi al Calamita di Cavriago (RE), con una programmazione a mio parere stratosferica (merito di Luca, il fondatore di Kalporz) del meglio di quello che allora veniva chiamato “indie” italiano e straniero.
Con il picco musicale, a mio parere, di quella serata dei Piano Magic, a novembre 2009: la band inglese arrivò di venerdì, evidentemente per ragioni di disponibilità del tour, e il Calamita non era pieno stipato come solitamente avveniva al sabato. La straordinarietà del giorno della settimana, unita – mi pare – a un tempo non molto clemente, aveva creato le condizioni per un concerto per pochi intimi.
Ma il gruppo di Glen Johnson, che al tempo presentava l’album “Ovations”, non si risparmiò, e creò un’atmosfera fluttuante di un’intensità tale che avevo visto poche volte. Il paragone che ho ancora in testa è quello coi Radiohead, se riesco ad esprimermi. Ecco, avere quella grande band lì, a un metro da te (perché quelle erano le distanze al Calamita, se volevi), che suonava quasi solo per te, fu impagabile. Il basso numero di spettatori non pagò di certo il cachet, e questo è un altro problema, ma per chi si gustò il concerto e basta fu davvero una data memorabile.
(Paolo Bardelli)