Share This Article
Nuovo progetto collaborativo per il poliedrico cantautore lusitano Salvador Sobral, che questa volta assume le vesti di frontman di un quartetto nato dal desiderio di fondere le due anime musicali del Continente americano: da un lato il lirismo e l’improvvisazione jazz di Chet Baker e di Billie Holiday, dall’altro i ritmi ossessivi e focosi dei boleri cubani di Chucho Valdés e della bossa nova di António Carlos Jobim e di João Gilberto.
Gli Alma Nuestra nascono sotto questo impulso nella fase più critica della pandemia globale, in un momento particolarmente intenso per Sobral, impegnato nel tour europeo (più volte interrotto e ripreso) del suo secondo album “Paris, Lisboa”, in attività varie di composizione e di registrazione e nei live streaming dei progetti alternativi “Una Région de canciones” e “Salvador Sobral canta Brel”. A comporre il quartetto ci sono, oltre che Sobral alla voce, Victor Zamora al piano, Nelson Cascais al contrabbasso e André Sousa Machado alla batteria.
Il primo omonimo album del quartetto segna per Sobral il momento di compiere delle scelte artistiche nette. Dopo aver tanto esplorato l’ambito sperimentale e della fusione di generi e di stili, Sobral sembra aver trovato la sua dimensione ideale negli Alma Nuestra, formazione in cui riesce innanzitutto a dimostrare di essere un compositore di primo piano. Al centro dell’atto creativo c’è la ricerca meticolosa della melodia, scandita dal pianoforte luminoso di Zamora, al quale si intrecciano armoniosamente batteria e contrabbasso che lavorano soprattutto di echi e di risonanze. Il cantato limpido e acrobatico del cantautore di Lisbona, che esegue i brani interamente in lingua castigliana, abbraccia le melodie con una libertà espressiva tale da generare un flusso incontenibile di emozioni.
Le musiche sono sofisticate e si fondono soprattutto sull’interplay fra l’eleganza ultraterrena del pianoforte di Zamora, l’anima classica del gruppo, e la spiralità ammaliante dei ritmi dispiegati da Machado e da Cascais, che rappresentano invece l’anima latina. Ne viene fuori un caleidoscopio di sonorità eteree e al contempo palpabili al cui centro si staglia Sobral, come al solito l’elemento indecifrabile che sguizza da un mondo all’altro, sempre a proprio agio, perché in sé racchiude entrambe le anime della band.
Alla complessità delle melodie fa da contraltare la semplicità dei testi: Sobral scrive haiku musicali in salsa latina, è capace di scovare le parole elementari che riusciamo a tirar fuori solo in quei momenti di profonda armonia in cui la nostra sensibilità interiore entra in contatto con il mondo esterno e riesce veramente a comprenderlo e a condividerlo. Si pensi ad alcuni passaggi dell’iniziale “Oh Vida”: “Oh vida no te alejes / Ya sé, no has comprendido / Con que sublime intensidad mi bien / Nos quisimos”; o, ancora, alla splendida cover di “Tú me acostumbraste” di Chavela Vargas: “Por eso me pregunto / al ver que me olvidaste / Por qué no me enseñaste / cómo se vive sin ti”. Il risultato è la possibilità di suscitare tutta la malinconia e la gioia ruotanti intorno all’attesa e all’assenza nell’esperienza amorosa, temi centrali dell’album.
Non mancano anche in questo disco i funambolismi di Sobral, a cui è impossibile resistere in quanto espressioni di una fantasia sconfinata seppur sempre autentica in ogni sua manifestazione: dalla maschera di Jacques Brel, che Sobral toglie e mette di continuo, e che ci regala la drammatica intro di “Si me pudieras querer”, all’ormai canonica tromba suonata con mani e voce in “La gloria eres tú”, passando per l’immancabile progressione rap che taglia in due la sontuosa “Tú mi delirio”.
Tutti gli elementi in apparenza discordanti che caratterizzano questo esordio degli Alma Nuestra sono tenuti insieme dalla condivisione, dalla complicità e dall’amicizia che lega i membri del quartetto e che, pur non scadendo mai nel sentimentalismo, risuonano in ogni nota eseguita.
79/100
(Emmanuel Di Tommaso)
Immagine in evidenza: Fotografo non individuabile / presente sulla pagina facebook ufficile degli artisti per fini promozionali.