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Fondato nel 2016, quando venne acquistato dalla George Kaiser Family Foundation direttamente da Bob Dylan per una cifra che alcuni sostengono fosse vicina ai 20 milioni di dollari, il Bob Dylan Archive di Tulsa, Oklahoma, contenente oltre centomila oggetti che coprono l’intera, lunghissima carriera artistica del cantautore Premio Nobel per la Letteratura, continua a far parlare di sé proprio poche settimane prima dell’81º compleanno (che cadrà il 24 maggio) dell’autore.
Come ampiamente anticipato da alcuni anni, infatti, una parte del gigantesco archivio, che finora era accessibile solamente a studiosi e a giornalisti accreditati, diventata adesso un museo, il Bob Dylan Center, la cui apertura ufficiale è avvenuta il 10 maggio scorso. Se la maggior parte dei documenti (scritti, audio, video, disegni) resterà consultabile unicamente per finalità di ricerche e solamente previa autorizzazione della direzione, una parte di essi è stata selezionata per dar vita a un museo, che ha già raccolto il plauso di testate come New York Times, Washington Post, Vanity Fair e Variety, che lo ha subito definito il GOAT dei rock museums. A Tulsa, non molto distante da quello dylaniano, sorge anche il Woody Guthrie Center. La città, quindi, assume sempre di più i connotati di una vera e propria meta imprescindibile per gli appassionati e gli accademici che si occupano di questo tipo di studi.
Il Bob Dylan Center ospiterà «rotating exhibits» e comprende «[a] 5,000+-square-foot archive, a 55-seat screening room and more». Si terranno al Center convegni, mostre fotografiche e altro. Nelle giornate precedenti all’apertura si sono tenuti eventi celebrativi in concomitanza con l’inaugurazione del Center presso la storica venue Cain’s Ballroom: in tre serate consecutive si sono esibiti Mavis Staples, Patti Smith ed Elvis Costello, rispettivamente il 5, 6 e 7 maggio, tre artisti che sono legati a Dylan da una lunga amicizia. Una piccola curiosità anche sul Bob Dylan “visual artist” (pittore, disegnatore e scultore), al quale, da ormai vent’anni, vengono dedicate mostre e retrospettive in tutto il mondo: proprio qualche giorno fa è stata presentata una nuova scultura dell’artista, uno dei suoi apprezzatissimi lavori in ferro, installata stabilmente all’interno di un vigneto in Provenza e intitolata Rail Car, che in una nota Dylan ha descritto come «perception and reality at the same time».