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FEDERICO FIUMANI (DIAFRAMMA)
intervista di Max Collini
Ecco una breve intervista via fax a Federico Fiumani, realizzata in occasione del prossimo concerto che i Diaframma faranno al Calamita di Cavriago (RE) sabato 20 dicembre. Federico non si smentisce mai e passa dal laconico al “confidenziale” nello spazio di una pagina. Un eroe indipendente del nostro tempo.
Sono più di vent’anni che suoni con i Diaframma sui palchi di tutta Italia. Momenti esaltanti, momenti brutti. Cosa ti resta dentro di questa vita spesa per la musica?
Niente. Penso al presente.
Avrai superato i settecento concerti. Ma non ti stanchi mai? Eppure sei uno che sul palco dà sempre tutto, sia in un piccolo centro sociale che nel club fighetto del momento…
Mi stanco eccome! Infatti questo inverno non abbiamo fatto concerti e non ne faremo fino a Primavera, quando uscirà il nuovo disco…
Tu sei considerato il cantautore punk per eccellenza. Spirito indipendente, nessun compromesso con l’industria discografica, voglia di essere te stesso e basta. Quanto ti costa la tua fierezza e il successo di massa a cui hai rinunciato? Per esempio: perché al Tora! Tora! Festival i Diaframma non suonano mai?
I gruppi che suonano al Tora Tora percepiscono solo il rimborso spese, prospettiva contraria ai miei principi.
Hai quarantatre anni e sei ancora “splendente ed in ottima forma”, il rock logora che non ce l’ ha?
Deve essere che bevo da diversi anni solo acqua del rubinetto.
Parlaci del prossimo disco, cosa stai preparando? I tuoi fan raccontano di un pezzo nuovo parlato/declamato, in stile Massimo Volume. C’è del vero?
Nel 1989 feci “Gloria”. I Massimo Volume esordirono nel ’91 o giù di lì. Nel disco nuovo ci sono due pezzi parlati: “Fine di una relazione” e “Day Off”.
Sì, e credo siano in molti a pensare che i Massimo Volume siano stati in qualche modo ispirati da un disco come “Gennaio” dei Diaframma. L’ultimo concerto a Reggio Emilia è di circa sette anni fa al Maffia. Siete molto attesi. Ti piace suonare da queste parti? Che rapporto hai con il tuo pubblico, capace di farsi centinaia di km per vedere i tuoi concerti?
Mi ricordo molto bene del concerto di sette anni fa a Reggio. Il giorno prima avevo appreso che la mia ragazza mi tradiva ed ero sconvolto. Fuori di me. Provocavo il pubblico continuamente e ad un certo punto invitai uno sul palco per fare un dibattito su quello che stavamo facendo. Tra l’altro questo tipo fu anche gentile ed educato. Alla fine del concerto guidai senza fermarmi fin sotto casa della mia donna e le chiesi: “Mi ami?”
In Italia tantissimi gruppi ti citano come punto di riferimento ed esempio di stile e coerenza. Immaginiamo che ti gratifichi, ma tu riesci ancora a stare dietro alle novità indipendenti italiane? Cosa segui e cosa ti piace? Qualcuno da raccomandare ce l’ hai?
Vi consiglio gli Elle: “People dancing in a.m.” e i Musical Buzzino: “My medicine”.