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Ritorno al passato: l’arte del campionamento è spesso la chiave per entrare in universi musicali dimenticati. È il caso di $165 Million + Interest [Into] the Round Up di David Holmes, brano incluso nell’ottima colonna sonora di Ocean’s Twelve (2004), che contiene al proprio interno un sample di Un soir chez Norris di Pierre Cavalli, una gemma misconosciuta della psichedelia svizzera composta originariamente per la serie TV omonima prodotta nel 1971 dalla televisione francese (ORTF) e da quella della svizzera romanda (TSR).
Il pezzo di Cavalli, due minuti e mezzo funk e lisergici, rappresenta una delle incursioni del musicista jazz ginevrino in territori psichedelici. Questa digressione psych del chitarrista svizzero trova testimonianza discografica nella compilation Evasion – A Journey Into Swiss Psych & B-Music della Holywax Records uscita nel 2015, che oltre a Un soir chez Norris, comprende altre tracce realizzate da Cavalli tra 1970 e 1971 per la Evasion Disques: Chasse à l’Homme, Movin’ on, Obsession. Un tocco di psichedelia, seppur leggero, c’è anche nei brani registrati da Cavalli tra il 1972 e il 1975 (insieme a Angel Pocho Gatti e Bruno Spoerri) ma rimasti a lungo inediti e pubblicati solo nel 2014 dalla tedesca Sonorama Records nel disco/raccolta postumo Uma Vitamina Faz Favor, paradiso sonoro easy listening tra bossa nova, funk, jazz e omaggio al Brasile da cui Cavalli è così affascinato da esserci andato a vivere per un anno nel 1968. Fino al 1985, anno della sua morte, il chitarrista svizzero è molto attivo su più fronti: suona sui grandi palchi nazionali, internazionali e nei piccoli jazz club, pubblica dischi a suo nome e come sideman, è parte di orchestre radio-televisive. Insomma, Cavalli, figlio di musicisti (e proprietari di un negozio di musica a Losanna), con studi di violino (da bambino) e poi di chitarra dai 15-16 anni, arrangiatore e compositore, è un piccolo pezzo di storia del jazz in Svizzera: non è da tutti fare tournée negli Stati Uniti, nell’Unione Sovietica, suonare nei festival jazz internazionali (la prima edizione del Nice Jazz Festival del 1948, l’International Jazz Festival di Parigi del 1949) ed entrare in contatto con artisti del calibro di Louis Armstrong, Charlie Parker, Dizzy Gillespie, Django Reinhardt, Michel Legrand.
(Monica Mazzoli)