Share This Article
Guardare oltre. La musica dei giapponesi Maya Ongaku, collettivo artistico dell’isola di Enoshima (parte della città di Fujisawa) formato da Tsutomu Sonoda, Ryota Takano e Shoei Ikeda, sembra non avere confini: Nuska, brano che anticipa l’uscita a fine maggio del disco di debutto della band (Approach to Anima per la Guruguru Brain di Go Kurosawa e Tomo Katsurada dei Kikagaku Moyo), è frutto di una visione musicale che non si pone paletti o limiti, d’altronde leggendo la pagina bandcamp del trio il nome Maya Ongaku pare riferirsi a un neologismo che indica la «vista immaginata al di fuori del proprio campo visivo».
Il pezzo è una girandola sonora che, in quattro minuti e mezzo, spazia da nuance magiche, folk, ancestrali a riflessi lisergici, psichedelici. Un brano magico: Tsutomu Sonoda racconta la genesi sognante del brano al sito Backseat Mafia, «Quando ho scritto questa canzone, la scena che avevo in mente era una foresta ricoperta da una fitta nebbia. Mi ritrovo lì, la vista oscurata dalla nebbia. Mentre sto lì, stordito, sento un suono da molto lontano. […] Alla ricerca della fonte del suono, abbiamo attraversato la foresta. L’unica cosa che sappiamo è che il mittente è un essere soprannaturale». Sarà quindi interessante ascoltare gli altri brani del disco, sulla pagina soundcloud del collettivo possiamo farci un’idea delle coordinate sonore seguite dal trio ascoltando demo e registrazioni di sperimentazioni.
(Monica Mazzoli)