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Al di sopra o al di là della realtà: le etichette lasciano sempre il tempo che trovano ma alcune testate web, parlando di Vandalized Statue To Be Replaced With Shrine, secondo album (il primo per la fiorentina Quindi Records) del duo americano Monde Ufo, hanno usato il termine “bedroom-pop”, definizione che non vuol dire assolutamente niente. La musica della formazione di stanza a Los Angeles è surrealista, i testi di Ray Monde – la mente del progetto – disegnano una iper-realtà, frutto dello scontro immaginifico tra ciò che è irrazionale, illogico e ciò che ci sembra reale («Old mattress pads, and dirty mags/Sex toys split right down the middle/I heard about a witnessed seance» – The Woods Behind St. Marthas). Si potrebbe parlare di “surrealismo tramontista” ripensando al leader dei tramontisti Marcello Poletti, protagonista de La Decima Vittima (1965) di Elio Petri (pellicola tra surrealismo e distopia pop), che a gran voce urlava: «No, fratelli! Non date peso a questi neorealisti volgari. Piangete, fratelli, piangete! Liberatevi!». Vengono in mente, anche, le parole di André Breton, «C’è quello che altri hanno visto, dicono di aver visto, e che riescono, o non riescono, a farmi vedere per suggestione; c’è anche quello che io vedo diversamente da come lo vedono tutti gli altri, e persino quello che comincio a vedere e che non è visibile» (Il Surrealismo e la pittura). Anche se sempre Berton riteneva le immagini auditive inferiori a quelli visive perché più confusionarie e meno nitide e, forse aveva ragione, perché la composizione musicale ha spesso una natura babelica ma nel caos si può nascondere un mondo, ed è proprio il caso di Vandalized Statue To Be Replaced With Shrine: un magma sonoro di collage surreali, exotici tra psichedelia, jazz e bossa nova.
77/100
(Monica Mazzoli)