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“Why Should We Lie” è il nuovo singolo di Joy Bogat, pubblicato il 6 ottobre per ListenRecords.
“Forse essere morbidi è ciò che ci rende degni di fiducia.” Con questo motto, l’artista tedesca annuncia una nuova fase musicale che oscilla ancora tra soul, alternative RnB e indie, con tappeti di synth e voci, spoken word e ritmi molto contemporanei.
Dopo aver pubblicato due EP, Joy Bogat è tornata con tre brani “Left & Right / 1947”, “Backwards”, “Raise My Glass” che ne avevano messo in luce talento e potenzialità.
I suoi testi che spaziano dalla consapevolezza e dall’empowerment, dalla sensibilità femminile al desiderio di connessione (familiare) in un mondo globalizzato e dalle trame sociali talvolta compromesse. Ispirata dal suo amore per i libri e dal suo orgoglio di donna tedesca di colore, Joy Bogat si rivela a noi, mette le sue carte in tavola e condivide un tesoro di esperienze espresse dal suo eccezionale talento musicale.
Per presentare il suo percorso musicale, ha scelto di ripercorrerlo e definirlo attraverso 7 ispirazioni.
- “Back To The Middle”, brano di India Arie del 2001
- Il naturale bisogno di esprimere me stessa e le cose che provo. Da bambina non mi sentivo
rappresentata da nulla, quindi ho iniziato a cercare parole e musica che lo facessero - Le persone intorno a me, nella loro profonda umanità. Sono fortemente affascinata dai diversi
modi in cui la gente decide di vivere il mondo - Alicia Keys come artista, perché è stata una delle prime donne nere che ho avuto come modello.
Il suo amore per la musica, per il suonare; il suo modo di essere così autentica mi ispira ancora
oggi. - Letteratura e poesia, leggo molto. Spesso singole frasi o semplici vignette sono fonte di
ispirazione per me e per la mia musica - “Das größere Wunder”, un libro di Thomas Glavinic del 2013
- La quiete della natura, perché mi ricorda quanto spesso serva poco per creare qualcosa di bello.
Mi aiuta a concentrarmi sulle poche cose importanti di cui secondo me la musica ha bisogno