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Quando MTV era ancora il principale veicolo di intrattenimento musicale, in molti si saranno trovati a ballare sulle note di “Move Your Feet”. Siamo nel 2003 e il brano dei danesi Junior Senior viene trasmesso in rotazione continua. Una hit dal tiro irresistibile che mixa al suo interno strofe rappate da Jeppe Laursen (Senior) e un ritornello soul cantato dalla voce di Jesper Mortensen (Junior).
Complice il videoclip, movimentato da divertenti animazioni in stile 8bit, il brano si è andato a ritagliare uno spazio nella memoria collettiva.
Per gli ascoltatori meno attenti, la conoscenza del progetto musicale in questione non va oltre. Eppure il disco dalla quale “Move Your Feet” è tratta, “D-D-Don’t Don’t Stop the Beat”, è una piccola rivelazione. Potremmo probabilmente annoverarlo come uno degli album più gioisi, festosi e coinvolgenti di sempre. Se vi trovaste a un party e poteste disporre di un solo disco per intrattenere gli invitati, ecco, questo album costituirebbe quasi certamente la scelta più adatta.
La formula contenuta nelle tracce di “D-D-Don’t Don’t Stop the Beat” comprende strofe botta e risposta rap su batterie dai ritmi agitati e l’esplosione di ritornelli melodici vagamente funky, su cui si innestano cori dal sapore beat anni ’60, come a volere inscenare una improbabile collaborazione tra i Beach Boys di “I get around” e i Beastie Boys di “You Gotta Fight For Your Right To Party” (vedi, a titolo di esempio, “Rhythm Bandits” e “Shake Your Coconuts”). “Boys Meets Girl” flirta invece con la psichedelia beatlesiana dei tempi di Revolver mista al rap stralunato del Beck di “Loser”.
In “Chicks and Dicks e Dynamite” si aggiunge all’equazione anche una linea punk’n’roll alla Johnny Thunders. Mentre parzialmente si discosta dagli altri “Shake Me Baby”, un brano più acustico e folk, ma che non rinuncia al ritmo, ricordando in alcuni momenti lo stile dei Violent Femmes.
Neanche la traccia finale “White Trash” accena ad attenuare il groove e nella strofa sono passati in rassegna tutti gli eroi musicali del duo:
We wanna be like Nancy and Lee
We wanna sing like Kim and Marvin
We wanna wear the same as Sonny and Cher
And show we got balls like the New York Dolls
Alla fine dell’ascolto la sensazione è quella di arrivare a corto di fiato, vuoi perchè davvero ci siamo ritrovati a dimenarci per tutto il tempo o perchè in fin dei conti è come se lo avessimo fatto. Il merito di questo album è quello di condensare in poco più di mezzora una quantità di energia inarrivabile.
Purtroppo i nostri non riusciranno a ripetere l’impresa: il successivo disco del 2005, “Hey Hey My My Yo Yo!”, nei suoi momenti migliori riprende in maniera più annacquata le medesime trovate. Il sogno in 8 bit e le strepitose invenzioni musicali e grafiche dei Junior Senior si interrompono così nel 2008, in seguito allo scioglimento del duo e alla fine del progetto.
(Eulalia Cambria)