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Psichedelico, onirico, complicatamente minimalista, il giusto mix tra elettrico ed elettronico, uno scorrere di canzoni visive o immagini sonore, di un alien cowboy in un turbinio emotivo perenne e perché no, rOsso, come la O nella copertina dell’album “Sprecato”. Il concerto di James Jonathan Clancy, organizzato da Musicus Concentus sabato 6 aprile in Sala Vanni a Firenze è tutto questo. Questo primo album a suo nome riesce a racchiudere la sua essenza, la voglia di sperimentazione e la cura nei dettagli del fondatore di His Clancyness e della Maple Death, label che seguiamo fin dalla sua prima uscita. Dettagli che anche nell’esibizione live emergono tutti, dalle sonorità proposte alla scelta del taglio delle luci che illuminano il palco della Sala Vanni. Il pubblico in questo modo è completamente coinvolto e rapito, così Clancy insieme Laura Agnusdei (sax), Dominique Vaccaro (chitarra) e Andrea De Franco (synth), si destreggiano anche uscendo dagli schemi dell’elettronic noise e del synthetic wave, passando fra il folk come in “I Want You” al post-punk gotico di “A Worship Deal”, creando un ambiente surrealmente sporco e molto anni ‘70, si chiude con un “Bis” totalmente improvvisato sul momento e suonato dal solo Clancy, dando ancora una volta prova del suo fiume creativo.