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Cosa c’entra Bach col jazz? E’ questa senz’altro la domanda più immediata di fronte ad un musicista come Jacques Loussier, un riconosciuto pianista jazz che si confronta non solo con la musica classica – tradizionalmente tempio del rigore e della cultura “alta” – ma in particolar modo con Bach, con la sua perfezione quasi geometrica. E’ vero che anche ai tempi di Bach era un divertimento consueto, fra musicisti, quello di riprendere temi e melodie noti per trasformarli attraverso innumerevoli variazioni, e che questo principio di infinita variazione su un tema è una delle cifre della musica jazz. Tuttavia, sia gli appassionati di musica classica che i “puristi” del jazz sono rimasti diffidenti di fronte alla musica di Jacques Loussier e del suo trio.
Ma il lavoro portato avanti dal Trio Loussier si distacca notevolmente da altri esperimenti di “contaminazione” frequenti nella musica jazz; da un lato, musicisti come Benny Goodman o Winton Marsalis si sono confrontati con partiture classiche, eseguendole in modo tradizionale, quasi a ricercare una legittimazione del jazz negli ambienti della cosiddetta “musica colta”; dall’altro, molti musicisti hanno ripreso nel corso delle loro jam session motivi celebri “presi a prestito” dall’opera lirica o dalla musica sinfonica (un esempio per tutti la “Habanera” dalla “Carmen” di Bizet, insistentemente rievocata da Dizzy Gillespie). Possiamo dire che la musica del Trio Loussier risulta da entrambe queste tendenze: una sapiente armonia fra l’esecuzione del brano e la ripresa delle suggestioni da esso ispirate, fra la perfezione formale della musica di Bach e l’improvvisazione solistica del jazz: è sorprendente come si ritrovi in questo concerto tutto lo spirito di Bach, ma come allo stesso tempo esso sia calato nelle atmosfere rarefatte di un jazz sofisticato ed elegante. Probabilmente un genere nuovo, che può interessare e attrarre gli appassionati di due modi di fare musica tradizionalmente separati e ritenuti incomunicanti.
Compositore: Johann Sebastian Bach
Trio:
Jacques Loussier (pianoforte),
Christian Garros (batteria),
Pierre Michelot (contrabbasso)
Concerto registrato a Lugano 1/4/1966