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Addict Ameba torna con il secondo album, “Caosmosi”, uscito in primavera su La Tempesta / Black Sweat Records. Dopo “Panamor”, disco d’esordio pubblicato in piena pandemia nel 2020, apprezzato e salutato con curiosità dalla critica, il multiforme e sempre imprevedibile collettivo musicale milanese, è reduce da una serie di date in giro per l’Italia con apparizioni di prestigio al fianco, tra gli altri, di nomi del calibro di Meridian Brothers, Moses Boyd e Seun Kuti.
Dal quartiere milanese di Casoretto con gli occhi e il cuore aperti verso il resto del mondo, Addict Ameba – che negli anni ha ospitato a giro quasi venti musicisti e che attualmente ne conta undici – riparte dalla propria base al Guscio Studio, a covo sotterraneo di Lorenz, produttore artistico dell’album e pirata degli Al Doum & the Faryds. Dentro c’è di tutto: si pensi alle eco orientali dei Mombao, all’afrobeat mediterranea de Il Mago del Gelato, alla electro-cumbia di Cacao Mental o alla balkan techno di Mefisto Brass fino alle sperimentazioni performative della KBB Orchestra) di cui Addict Ameba sono diventati tra gli ambasciatori italiani più riconosciuti e fieri. Fedeli all’obiettivo di far convergere percorsi, tradizioni e orizzonti diversi nella propria musica, per le registrazioni di “Caosmosi” Addict Ameba hanno arricchito la loro formazione con gli ingressi della batterista Julie Ant (Baustelle, Colombre, ChielloFSK), del pianista Thomas Umbaca e del sax di Lorenzo Faraò (Mefisto Brass).
Per presentare il progetto, il collettivo si racconta attraverso 7 ispirazioni di una personalissima parabola artistico-musicale.
1. Parco Lambro
Il parco Lambro, a nordest di Milano, è un polmone verde attraversato da un fiume mefitico. Negli anni Settanta vide tre edizioni del Re Nudo, il famoso festival controculturale che rappresentò la risposta italiana a Woodstock. Più di recente, in pandemia, è stato teatro di rave e feste illegali mentre i locali erano chiusi. Abbiamo presentato lì il primo disco con una caccia al tesoro e una jam, a risvegliare, cinquant’anni dopo, gli spiriti liberi del festival Re Nudo.
2. Caosmosi
Questo neologismo, coniato da Felix Guattari nel 1992, è una crasi di caos e cosmos, disordine e ordine, o forse l’unione di caos e osmosi, vale a dire il dissolvimento omogeneo del primo nel mondo. “Caosmosi” è punto di contatto tra l’infinita apertura di possibilità – mentali, psichiche, estetiche, sociali – e la chiusura completa e totalitaria, cioè la prospettiva in cui i percorsi dell’esperienza sono in qualche modo preconfezionati dai soggetti comunicativi di potere.
3. Milano nord-est
Addict Ameba è un progetto legato indissolubilmente agli Al Doum & the Faryds. Questi ultimi sono tra i capostipiti di una dinastia sgangherata e psichedelica che dal nord-est di Milano parte alla mercé di una bussola impazzita (si pensi alle eco orientali dei Mombao, all’afrobeat mediterranea de Il Mago del Gelato, alla electro-cumbia di Cacao Mental o alla balkan techno di Mefisto Brass, fino alle sperimentazioni performative della KBB Orchestra). Uno spicchio di città che contiene il mondo intero.
4. Carmelo Milea
Carmelo (1961-2023) è stato una figura decisiva per la musica underground in Italia. Con Electra Tribe, la sua prima agenzia booking, ha portato nel sud Italia alcuni tra i più importanti progetti sperimentali al mondo, oltre a far circuitare i principali progetti di musica alternativa. Nel 2021 ha co-fondato la Chullu Agency, che per prima ci ha portati fuori dalla circonvallazione di Milano. La sua scomparsa ha lasciato un grande vuoto ma al contempo l’energia e la necessità di diffondere musica “bella e impossibile”.
5. Sicilia
L’isola al centro del Mediterraneo è stata culla di un nostro tour estivo nel 2022; indubbiamente ci ha impresso un segno profondo e indelebile, a livello umano e musicale. Scottati dal suo sole e scaldati dalla lava del suo vulcano, ci siamo resi conto che i numerosi influssi storici e geografici che caratterizzano la Sicilia sono lo specchio della contaminazione presente nel nostro sound. Il nostro obiettivo, nel futuro prossimo, è di suonare sul traghetto che collega Palermo a Tunisi, al centro del Mediterraneo.
6. Guscio
Il Guscio recording studio, nel cuore del Casoretto, è il nostro quartier generale. La sopravvivenza del gruppo è garantita da questo luogo magico e sotterraneo, dove ci troviamo ogni settimana da oltre cinque anni. Il Lorenz, che gestisce lo spazio, è compositore e produttore dei nostri due album e di innumerevoli altri progetti dei più svariati generi. La magia del luogo è data anche dal suo passato, in quanto fu lo studio di Alberto Radius e della factory di Franco Battiato.
7. Turista per sempre
Questo gioco, per quanto finanzi le casse del governo più fascista dal dopoguerra, è per noi una sorta di tradizione pre-concerto. Ogni volta ci passiamo una moneta da pochi cent per grattare e sperare di trasferirci nel Caribe. L’accordo tacito, in caso di vincita, è di dividere il malloppo e salutare per sempre questo Paese marcio fino al midollo. (La ludopatia è una dipendenza seria, se nei sei soffri rivolgiti a Telefono Verde Nazionale per le problematiche legate al Gioco d’Azzardo – 800 558822)