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«Do what you wish, in time. Do what you wish, it’s time» ripete “Velvet Flickering Heart”, la canzone che apre il debutto solista di Francesca Bono, già fondatrice degli Ofeliadorme e reduce dall’importante “Bono / Burattini” (Maple Death Records, 2023) : è un appello che riecheggia lungo tutta l’opera, intitolata “Crumpled Canvas” e in uscita il 27 Settembre per WWNBB Collective.
Come racconta la stessa musicista bolognese, “Crumpled Canvas” è «uno dei miei possibili “esordi” da solista, nel senso che sto esplorando contemporaneamente più strade musicali, e anche questo elemento si aggiunge al senso di urgenza che attraversa queste otto canzoni. Nel 2017, dopo qualche scambio di email, ho incontrato Mick Harvey a un concerto di PJ Harvey a Torino. Ho scoperto che apprezzava già il lavoro degli Ofeliadorme, tanto che nell’album che ha pubblicato quest’anno – “Five Ways To Say Goodbye” per Mute Records – c’è una cover di “Alone With The Stars”, una traccia del nostro “Secret Fires”».
Nel frattempo, la Bono ha vissuto intensamente gli ultimi anni: sono nati i suoi due figli, il mondo ha attraversato il Covid, il padre è morto all’improvviso, infine la band ha deciso di fermarsi. Tuttavia lei continuava a scrivere e registrare in casa, senza un piano preciso ma in piena libertà. Nel 2020 chiede così a Mick di ascoltare questi demo solo all’apparenza “classici”, ma in realtà inusuali (molti brani non hanno ritornello), in cui si insinua sempre un elemento imprevisto, diventando quella “tela stropicciata” da cui prende il titolo l’album. «Una suggestione che mi arrivava da una fotografia di Tina Modotti che avevo visto anni fa, ad una mostra a Genova. Lavorare con lui e la band che ho radunato è stata un’esperienza straordinaria. L’album è suonato dal vivo quasi per intero, volevamo mantenesse un sapore “raw”, di lavoro artigianale, non troppo pensato o rifinito». Nel disco troviamo Vittoria Burattini alla batteria, Egle Sommacal alla chitarra – entrambi nei Massimo Volume – e Marcello Petruzzi (33 Ore) al basso. Degno di nota è anche il contributo di Alain Johannes, che ha suonato l’E-Bow e si è occupato del mix presso 11AD2 Studio a Los Angeles.
E l’influenza di Nick Cave and The Bad Seeds come di PJ – contaminati dal trip-hop – si avverte nel singolo “Black Horse”. Un talento come pochi, in Italia: non ci resta che attendere il 27 Settembre.
Foto cortesia dell’ufficio stampa Scintillarte