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Il 25 ottobre è il Pixies Day!

Paolo Bardelli

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L’importanza dei Pixies all’interno della musica alternativa è risaputo, e anche qui a Kalporz è una delle band che abbiamo veicolato maggiormente fin dall’inizio. La loro facilità nel passare da situazioni pesanti a passaggi melodici pop sfruttando lo schema quiet-loud-quiet è diventato ben presto un loro marchio di fabbrica (tanto da essere una struttura adottata poi molto spesso da Kurt Cobain che – circostanza arcinota – amava molto i Pixies) e ha contribuito al grande sviluppo della musica indie agli inizi degli anni Novanta. La band di Boston – attiva discograficamente nella prima fase prima dello hiatus dal 1987 al 1991 – apriva pertanto la strada a tutti quelli che sono arrivati poi dopo, per poi riformarsi nel 2004 e godere massicciamente dei meriti passati. Ma senza fermarsi: pur senza la storica Kim Deal al basso, alla fin fine i Pixies “seconda fase” hanno ripreso a far album dal 2014 e prodotto di più di quelli dell’87-91, e cioè cinque album vs. quattro, il che ce li porta ancora attivi qui ai giorni nostri.

In occasione dunque dell’uscita del loro nuovo album “The Night The Zombies Came“, che è il nono album dei nostri (non contando ep e raccolte varie) atteso per il 25 ottobre 2024, abbiamo pensato di dedicare loro un #day e quindi ripercorrere tutte le loro gesta per come sono rappresentate qui su Kalporz, con tutte le recensioni degli album, qualche live report e qualche articolo speciale.

Questo è il programma e gli orari di pubblicazione (in grassetto/corsivo i contenuti nuovi creati per l’occasione):

ore 8.00: PIXIES, Surfer Rosa/Come On Pilgrim (4AD, 1987)

ore 8.30: PIXIES, Doolittle (4AD, 1989)

ore 9.00: PIXIES, Bossanova (4AD, 1990)

ore 9.30: PIXIES, Trompe Le Monde (4AD, 1991)

ore 10.00: PIXIES, Death To the Pixies (WEA/Elektra, 1997)

ore 11.00: PIXIES, Pixies at the BBC (4AD, 1998)

ore 11.30: PIXIES, Complete ‘B’ Sides (4AD, 2001)

ore 12.00: PIXIES, Pixies (Cooking Vinyl, 2002)

ore 13.00: I Pixies all’Heineken Jammin’ Festival (Imola – BO) (19 giugno 2004)

ore 13.30: I Pixies al XII Festival Internacional de Benicàssim (20-23 luglio 2006)

ore 14.00: La Top 7 delle migliori canzoni dei Pixies

ore 15.00: PIXIES, “Indie Cindy” (PixiesMusic/PIAS 2014)

ore 15.30: PIXIES, “Head Carrier” (PixiesMusic/Play it Again Sam, 2016)

ore 16.00: PIXIES, “Beneath the Eyrie” (BMG/Infectious, 2019)

ore 16.30: [Foto] L’incredibile energia dei Pixies al Paladozza (11 ottobre 2019)

ore 17.00: [#tbt] L’alieno che voleva solo trovare una stella amica

ore 18.00: PIXIES, “Doggerel” (BMG, 2022)

ore 19.00: Pixies, l’Instagram Portfolio

Riepilogo di tutti i #Day:

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010