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Terzo disco per Tess Parks, musa di Anton Newcombe oltre a una delle più grandi interpreti psych-rock del nuovo millennio. “Pomegranate” si comprende già dal titolo: una bacca agrodolce generata da una pianta che può arrivare ai cent’anni di età…e matura in Ottobre. Venerdì 25 le melograne esplodevano nel mio giardino, quando usciva l’album. Che così riassume Tess, autrice del dipinto in copertina: “Longing. Heartbreak. Levity. Joy. Being filled with love for all things.” Ambizione presente anche nella musica (senza tempo) qui contenuta, prodotta con il fido chitarrista Ruari Meehan e missata da Mikko Gordon.
“And Those Who Were Seen Dancing” (Fuzz Club, 2022) ci aveva affascinato soprattutto nella sua resa dal vivo: un’esplosione di colori che qui si verifica di nuovo, rinforzata e indelebile. Viaggiamo sulle orme del songwriting di Dot Allison e Mazzy Star per capirci ma con un piglio rock’n’roll a 360°, se ascoltando “California’s Dreaming” e “Lemon Poppy” immaginiamo i Rolling Stones, Ty Segall e – why not? – i Gallagher. Le nove tracce si susseguono brillantemente in una catarsi che desidera pace, ottenibile solo nell’armonia tra natura e umanità. Emblematiche “Charlie Potato” e “Koalas”, che ospita la fischiatrice Molly Lewis. Space-rock che collide nel jazz ma anche la trance di “Crown Shy” o elettronica chill alla Orb in “Surround”.
Meehan e Tess si sono incontrati dieci anni fa a un concerto di Neil Young. “She has a lightheartedness in sad situations and viceversa,” spiega il produttore, “So, if I bring a melancholic idea to her, she possesses the sensibility to make it more upbeat somehow. On the other hand, if I present her with something that sounds more celebratory on its face, she’ll inflect it with a gravity that gives it a more lifelike dimension.” Una liason simbiotica che regala un disco di ampio respiro, quasi orchestrale – nella scheda tecnica figurano Wurlitzer, Farfisa, archi, flauto dolce, cembali tibetani.
“For me it’s really important to touch on universal threads. We want this music to resonate and help heal people in some way. Ruari and I really tried to channel this music into something that sounds like now, but “all-the-time” now — something eternal that will hopefully always sound like ‘now’.” Per Tess stare bene è una lotta quotidiana. E credendo al nostro “Sunnyside”, per menzionare una preghiera dell’anima a chiusa di disco, sapremo rinascere.
Non vediamo l’ora di ammirarti on stage con le nuove canzoni, Tess.
82/100
(Matteo Maioli)