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Scusatemi, ma non faccio fatica a definire Jeff Bridges è un reale mito vivente. Sicuramente per “The Big Lebowski” certo, ma soprattutto per quell’aria di quello che ha già visto tutto e sa già che tutto scorre nonostante noi. Ma che sa pure che senza di noi tutto scorrerebbe in maniera diversa.
Non ci sorprende dunque che Jeff Bridges faccia uscire, il 6 settembre, un album in cui trasportare un po’ di quel suo modo di essere: si intitola “Jeff Bridges” e sarà pubblicato da Blue Note Records. Del resto l’attore ha vinto un premio Oscar per l’interpretazione di una leggenda brizzolata della musica country in “Crazy Heart”.
L’album, pubblicato a metà agosto negli Stati Uniti, è stato prodotto da T Bone Burnett con cui Jeff Bridges aveva già collaboratore in “Crazy Heart”, una collaborazione questa che si aggiunge al rapporto d’amicizia e professionale tra i due che va avanti da più di 30 anni.
Registrato a Los Angeles e Brooklyn “Jeff Bridges” contiene una serie di brani di diversi cantautori, tra cui Stephen Bruton (“What A Little Bit of Love Can Do”, “Nothing Yet”), John Goodwin (“Maybe I Missed the Point”, “Everything But Love”, “The Quest”), Greg Brown (“Blue Car “) e Bo Ramsay (“Either Way”), ma anche diverse composizioni di Jeff Bridges, tra cui “Falling Short”, “Tumbling Vine, “I Will Wait” e “Slow Boat”, queste ultime come coautore.
Compreremo di certo il cd, l’unico problema è che inconsciamente spereremo di trovare una ghost-track di suoni di balena selezionata da Drugo.
(Paolo Bardelli)
30 agosto 2011