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Entriamo nel progressive, i brani si dilatano e inizia ad emergere una qualche forma di virtuosismo strumentale. Manca ancora una piena maturità espressiva. E’ rilevante l’evoluzione rispetto all’album precedente. Trespass segna la definizione dello stile dei Genesis: sciabola e fioretto! I momenti “alti” non mancano e il disco si presenta omogeneo, senza cadute. Apre l’album la voce calda di Gabriel, perentoria, con uno stilema che ritroveremo, ampliato e maggiormente elaborato, all’inizio di Selling England by the Pound. Delle sei traccie che compongono il disco le più notevoli sono forse (si può sempre dissentire) “Visions of Angels”, “Stagnation” e “The Knife”. Immediatamente dopo questa incisione il gruppo assumerà la fisionomia, diciamo così, “leggendaria”: Peter Gabriel, Tony Banks, Michael Rutherford (parte della band sin dall’inizio dell’attività), Steven Hackett, Phil Collins.