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Si chiamano Jurassic 5 ma sono in sei, vengono da Los Angeles ma rappano come si fa a New York. Strano eh. In più fanno del rap innovativo, diciamo underground, come non lo si fa a Los Angeles né a New York. A volerli collocare da qualche parte, possiamo dire che sono amici della Bay Area di San Francisco, dei Quannum, ossia di quel team di sperimentatori geniali capitanati dalle dita d’oro di Dj Shadow. Ma ancora non ci siamo. Forse ci starebbe bene qualche altra parolina magica, come ‘commistione’ o ‘contaminazione’, paroline a cui però sono allergico e perciò mi tocca faticare.
Proviamo a descriverlo, lo stile. Qui su Kalporz ne abbiamo già parlato. Lo stile dei sei jurassici somiglia al nuovo rap dalle tinte pastello di gente come i Blackalicious e Common, coi quali condivide toni e ispirazione. L’ispirazione appunto, che si dimostra abbagliante, persino. Dopo gli anni grigi del rap, diciamo fra il ’92 e il ’98, il movimento si è districato dalla morsa di New York e Los Angeles. In quel periodo fare rap stava diventando militanza. Sei con noi o con loro, o sei East coast o sei West coast. Il peggior hip hop in circolazione l’ha partorito quel lustro maledetto. Il risveglio invece l’han prodotto ad Atlanta, San Francisco, Filadelfia, Chicago, e la spinta dell’underground newyorkese e californiano. Ed eccoci allora ai Jurassic 5. Okay, altri gruppi stanno dimostrando originalità e sperimentazione ben maggiori. Però bisogna rivolgerci ai Nostri per sentire la gioia per la libertà. Per essersi liberati dal marchio oscuro della militanza e della povertà espressiva. L’ispirazione, sto parlando proprio di questo. La libertà e la freschezza dello stile risalta ancora di più, se i nostri sei artisti somigliano alla vecchia scuola newyorkese. Come, la old school a Los Angeles? Non è questo il punto. La personalità della loro musica è tale da non venire deformata nemmeno mentre si mostrano così, come dire, retrò. Che brutta immagine, ma spero renda l’idea. Avete presente le Vespa, il logo anni cinquanta recuperato e ritoccato… Un po’ così, e un po’ il talento. “Quality Control” è un album splendido, da procurarsi senza esitazioni. I Jurassic 5 sono tutti qua. Un gruppo di mc, più che una squadra di singoli. Un coro sopra i solisti, esaltati a loro volta dalla loro stessa orchestra di voci. Le tracce da mandare a mente sono “The Influence” , “Great Expectations”, “Contact”, e altre ancora, tutte quelle che vorrete. In copertina i nostri eroi intorno a un grosso ceppo segato in modo da lasciare in mostra i cerchi, l’età dell’albero insomma. Su quei cerchi il braccio di un giradischi. I colori sono bianco, marrone, nocciola e simili. Non molto bella, devo dire, questa copertina.
In conclusione, un piccolo rammarico, un languorino diciamo. Il 1999 era stato illuminato dalla prima uscita dei Jurassic 5. L’album ha nome “EP”, sono solo otto canzoni di qualità impressionante. In caratteri minuscoli il retro del cd diceva: “If we all don’t come with some new styles soon, we are all going to burn in hell”. “EP” è un classico, è fuori scala. “Quality Control” non è un classico, è solo un bellissimo album. Ma ora che hanno regolato le loro pendenze sataniche, come sarà il prossimo? Sento aria di capolavoro…